Il marchio Benetton è diventato uno dei migliori al mondo nell’ambito della moda, ma anche fatto la storia nel categoria regina del Motorsport.
L’azienda tessileè stata fondata nel 1965 da Luciano, Gilberto, Giuliana e Carlo Benetton, con sede a Ponzano Veneto in Provincia di Treviso. Nonostante una storia non così antica, il successo del brand è stato così profondo da rendere capillare la sua presenza nel mondo.
Il marchio United Colors of Benetton, Undercolors of Benetton e Sisley appartengono tutte alla famiglia Benetton. Quest’ultima gestisce le azioni al 100% dell’impresa che, grazie, ai successi in F1 dell’era Schumacher e lo stile di comunicazione inimitabile è diventato un punto di riferimento assoluto in ogni angolo della terra. L’intuizione è nata da quattro fratelli che, nel 1965, aprirono il primo negozio a Belluno.
In seguito fu inaugurato la prima boutique a Parigi. Già alla fine degli anni ’70 l’azienda era stata in grado di esportare il 60% della merce oltre i confini nazionali. Negli anni ’80 il boom fu totale con i primi shop a New York e a Tokyo. A quel punto il grande salto in F1 fece la differenza, debuttando con la sponsorizzazione della Tyrrell e, tre anni dopo, con l’acquisizione della Toleman con un intermezzo in Alfa Romeo.
Dal 1986 in poi Toleman aveva già sviluppato il TG186, il telaio poi ribattezzato in Benetton B186 dopo il cambio di proprietà. Inizialmente la monoposto era equipaggiata con i motori BMW M12. Fabi mantenne il suo sedile, mentre per l’altro abitacolo fu scelto Gerhard Berger, arrivato dalla Arrows. Già in quell’anno la squadra fece molto bene, riuscendo a salire sul podio con Berger ad Imola.
Fabi addirittura mise a segno due pole position di fila in Austria e in Italia, finché non arrivò il primo grande successo in Messico. Il team di proprietà di Luciano Benetton chiuse la stagione al sesto posto in campionato con 19 punti. Al posto di Berger, traslocato in Ferrari, arrivò Thierry Boutsen. L’anno successivo arrivarono altri posizionamenti di tutto rispetto e la quinta piazza finale in classifica.
L’arrivo di Nannini e dei motori Ford rappresentarono un passo in avanti deciso, nonostante i problemi tecnici iniziali. Al termine del 1988 un ulteriore step verso la gloria fu fatto con la terza piazza nella graduatoria mondiale. Piano piano la Benetton arrivò ai piani alti, riuscendo a fare la differenza definitiva con l’arrivo di Michael Schumacher dalla Jordan.
Il Kaiser fece faville, conquistando ben 2 mondiali e facendo conoscere in tutto il mondo il marchio. Pubblicità migliore non sarebbe potuta essere compiuta per un brand che negli anni ’90 era già al top. Nonostante la Benetton perse il campionato costruttori contro la Williams, Schumacher conquistò il suo primo titolo mondiale nel 1994. Riuscì a ripetersi anche nell’anno successivo, facendo esplodere di gioia Luciano Benetton e del figlio Alessandro, oltre al team principal Flavio Briatore.
La squadra, di proprietà della famiglia Benetton, aveva fatto un miracolo sportivo. Nel 2000, il team è stato acquistato dalla Renault, ma ha corso come Benetton per le stagioni 2000 e 2001. La Renault poi vinse, sempre sotto la guida di Briatore, anche nel 2005 e nel 2006 con Fernando Alonso, ancora oggi protagonista del circus.
In casa Ferrari si guarda con grande fiducia al 2025, ma Frederic Vasseur resta concentrato…
L’olandese continuerà ad essere l'alfiere di punta della Red Bull Racing nei prossimi anni. Ha…
Lewis Hamilton è pronto a vestire i panni di pilota Ferrari, e secondo un ex…
La Scuderia Ferrari può vantare di aver avuto nel suo box tutti i migliori talenti…
L’ex rider della Yamaha ha accolto con un magnifico sorriso l’arrivo della sua seconda figlia.…
Dopo la perdita del titolo costruttori nel 2024, in vista della prossima stagione è emerso…