La Scuderia Ferrari sta attraversando un periodo di crisi che è riconducibile, in epoca moderna, solo al drammatico 2020. Ecco cosa stanno pensando di fare a Maranello.
Prima di alzare bandiera bianca sul progetto SF23, i tecnici di Maranello stanno elaborando dei nuovi aggiornamenti dopo quelli introdotti in Spagna. Che non fosse una vettura da mondiale lo si era capito già dai primi test prestagionali, specialmente dopo un’annata precedente terminata tra atroci sofferenze per Leclerc e Sainz.
L’arrivo di Frederic Vasseur aveva illuso i fan in merito ad un passaggio di consegne che avrebbe dovuto riportare la Rossa ai piani alti della classifica, ma ciò non è avvenuto per la delusione dei ferraristi. Il tecnico francese non ha alcuna responsabilità sul progetto di quest’anno. Naturalmente avrebbe potuto evitare alcune uscite all’inizio della stagione, promettendo mari e monti quando in realtà la Ferrari non è mai stata in lotta per una vittoria.
Il tecnico dell’Alfa Sauber, probabilmente, si sarà fidato di qualche persona vicina all’ex team principal Binotto, dando credito ad un progetto che si è rivelato fallimentare. È molto complicato nella storia della Formula 1 rintracciare una condizione simile, dopo un primo anno con un nuovo ciclo tecnico. E’ molto più comune che si fallisca il progetto nella stagione di debutto di una nuova monoposto o di una nuova Power unit che nell’anno successivo.
La Ferrari, nella passata stagione, aveva iniziato con il piglio giusto, conquistando podi e vittorie che avevano lasciato intendere una rincorsa al titolo mondiale, sino alle ultime tappe del calendario. Così non è accaduto, soprattutto per la varie tecniche, sbagli strategici ed errori dei piloti che hanno condizionato la cavalcata nel confronto diretto con la Red Bull Racing. La Ferrari, però, avrebbe dovuto ottenere i risultati ottimi se confrontati con quelli di altri team ben lontani nella passata stagione.
Ferrari, occhi puntati al simulatore
Se la F1-75 aveva portato a casa il titolo di vice campione del mondo alle spalle dell’inarrivabile RB18, in questa annata sia Aston Martin che Mercedes stanno facendo meglio della Rossa. Un regresso difficilmente spiegabile ed assimilabile a quello avvenuto nel 2020, sebbene in quell’annata le conseguenze dell’accordo segreto con la FIA per i motori “truccati” avevano aperto una crisi tecnica inevitabile.
L’assetto della SF23 ha creato dei problemi enormi a Leclerc e Sainz, incidendo in modo pesante sul degrado delle mescole. Vasseur continua a difendere il progetto sotto il profilo filosofico, quando in realtà è il risultato chiaro che il punto di riferimento da seguire è quello tracciato dagli ingegneri di Milton Keynes. Intanto, dopo le novità portate in pista a Barcellona e durante il filming day, la Rossa si è concentrata sul lavoro al simulatore.
Secondo il tecnico francese la strada in Austria è segnata, con squadre e piloti andranno in qualifica con appena un’ora di prove libere all’attivo. Per questo per trovare la quadra è già stato fatto un intenso lavoro al simulatore. L’obiettivo della squadra modenese sarà fare progressi con il comportamento della SF-23, proprio come avvenuto a Montreal in gara. L’obiettivo è fare un fine settimana lineare dal venerdì alla domenica, secondo Vasseur. Basterà per fare la differenza?