La Ducati ha uno strapotere totale sulla MotoGP attuale, mentre Honda e Yamaha arrancano. La casa italiana prende una decisione.
La MotoGP attuale è una vera e propria Ducati Cup, con la casa di Borgo Panigale che ha imposto una dittatura che sembra non avere fine. Le moto italiane hanno vinto tutte le prime gare di questa stagione, lasciando solo quella di Austin alla Honda di Alex Rins, che ha approfittato al meglio della caduta di Pecco Bagnaia, il quale altrimenti avrebbe vinto anche quella tappa.
Uno strapotere di questo tipo, da parte di una sola squadra, non si vedeva dai tempi della Honda di Valentino Rossi di vent’anni fa, e la conferma è arrivata dalla cinquina piazzata dalla casa di Borgo Panigale in quel del Sachsenring. Ad Assen, invece, il dominio è stato meno netto, con Bagnaia e Marco Bezzecchi che hanno fatto doppietta, seguiti da Aleix Espargarò che ha riportato sul podio l’Aprilia.
Tuttavia, questa MotoGP non offre grossi spunti di interesse, visto che l’esito di questo campionato è già segnato, e gli unici che dal punto di vista del potenziale economico possono pensare di giocarsela con la Ducati sono troppo indietro. Stiamo parlando, ovviamente, dei colossi giapponesi, Honda e Yamaha, ridotti al ruolo di comparse.
Pensate che la casa di Iwata non vince una gara da un anno esatto, quando Fabio Quartararo si impose in Germania, mentre Rins, quest’anno, ha riportato la Honda sul gradino più alto del podio per la prima volta dopo un digiuno di un anno e mezzo. La M1 e la RC213V sono troppo indietro rispetto alle case europee, ma sono dei costruttori troppo importanti per il Motomondiale. Per questo motivo, c’è un piano per riportarle in alto.
MotoGP, ecco il piano della Ducati
Nel paddock della MotoGP di Assen, si è iniziato a parlare di un possibile aiuto per risollevare la Honda e la Yamaha. Per le due case giapponesi si sta parlando di speciali concessioni, che includerebbero più test privati oltre a pacchetti aerodinamici concessi per diverse gare, in modo da aumentare la loro competitività.
La Dorna, per potersi permettere tali concessioni, dovrà strappare il sì delle altre case, ovvero Ducati, Aprilia e KTM. Il primo ad opporsi è stato Massimo Rivola, team manager della casa di Noale, che ha detto che non c’è nessuno motivo per regalare tali concessioni ai colossi giapponesi. Di questo vantaggio, l’Aprilia ne aveva ben approfittato lo scorso anno, con un passo in avanti netto, mentre nel 2023 si è registrato quasi un ritorno al passato, anche se il Gran Premio d’Olanda ha rischiarito il cielo.
La Ducati, regina di questa MotoGP, ha seguito il parere dei colleghi dell’Aprilia, come riportato da “Repubblica“. Secondo il noto quotidiano, con una fonte interna che avrebbe detto: “Noi non intendiamo affatto opporci per principio alle concessioni in favore di Honda e Yamaha, ma dal nostro punto di vista, non c’è nessun motivo per annullare il buon vantaggio che ci siamo guadagnati con il duro lavoro fatto nel tempo e la nostra programmazione“.