Cosa possedeva Dietrich Mateschitz? Patrimonio impressionante

Il fondatore della Red Bull ha saputo costruire un vero e proprio impero. I suoi possedimenti riflettevano il suo carattere eclettico.

Vi sono uomini che non amano stare sotto i riflettori, nonostante posizioni economiche da capogiro. Dietrich Mateschitz è scomparso nel 2022, quasi in sordina, ricordato dai suoi fedelissimi del team Red Bull Racing in occasione della festa per il titolo costruttori in F1. Dietrich Mateschitz, secondo Forbes, nel 2022 è deceduto con un patrimonio netto stimato di $ 27,4 miliardi. Scopriamo cosa possedeva.

Cosa possedeva Dietrich Mateschitz
Mateschitz (Ansa) tuttomotoriweb.it

Una cifra da capogiro, frutto di investimenti mirati che hanno reso alla grande. Tutto è nato da un viaggio in Thailandia nel 1982. Dietrich aveva 38 anni e bevve una bevanda energetica thailandese chiamata Krating Daeng che gli permise di superare il jet lag.

Un comune mortale, probabilmente, dopo la scoperta avrebbe dimenticato il tutto, una volta lanciata la lattina nella pattumiera. L’immagine di due tori capeggiava sulla lattina, seguendo una idea specifica del magnate Chaleo Yoovidhya.

Il significato del nome Krating Daeng stava per gaur, un animale simile ad un toro e il colore rosso. Vi ricorda qualcosa? A quel punto l’austriaco decise di contattare l’uomo d’affari fondatore dell’energy drink per trovare un accordo. Mateschitz convinse Yoovidhya a creare un’azienda in Austria per produrre una versione modificata della bevanda in Europa.

Il lancio della prima lattina avvenne in Austria nel 1987. Mateschitz non solo scommise nell’affare, ma ricoprì un ruolo essenziale nel marketing con il lancio della mitica promozione pubblicitaria “Red Bull ti mette le ali”. L’azienda era detenuta dalla famiglia Yoovidhya per il 51%, mentre la restante parte spettava all’imprenditore austriaco. La Red Bull divenne una bibita immancabile in ogni privé e bar, facendo guadagnare miliardi ad entrambi i soci.

Gli investimenti di Dietrich Mateschitz

Con la vendita capillare della bevanda in ogni angolo del mondo, Dietrich Mateschitz decise di allargare il business a numerose attività. La RB iniziò a sponsorizzare team della NASCAR, squadre sportive e altri eventi, creando una connessione fortissima con gli sport estremi. In una sua rara intervista il fondatore austriaco, nel 2002, affermò: “Non abbiamo portato il prodotto alle persone, abbiamo portato le persone al prodotto“.

Gli investimenti di Dietrich Mateschitz
Mateschitz (Ansa) tuttomotoriweb.it

L’immagine vincente di squadre di calcio e scuderie diede un ulteriore impulso ad un marchio che seppe legarsi ai migliori personaggi sportivi dell’ultimo quarto di secolo. Gli spot pubblicitari divennero l’ennesimo valore aggiunto di una campagna di marketing spettacolare. Sono nate alcune competizioni targate RB, come la Red Bull Air Race o la Red Bull Paper Wings e numerosissimi eventi nel paracadutismo, cliff diving, mountain bike, surf, snowboard e altre discipline.

Da non sottovalutare la partecipazione nel Motomondiale e nel Motocross sulle livree del Red Bull KTM Factory Racing. I successi in F1 con Vettel e Verstappen hanno certificato anche la perfetta organizzazione della squadra con sede a Milton Keynes. Anche i suoi media, in particolare la sua Servus TV, ha fatto scuola. Vi sono imprenditori capaci di stravolgere i canoni anche di gusto, rendendo una bevanda asiatica poco nota un prodotto riconosciuto in ogni dove. Dietrich Mateschitz è scomparso il 22 ottobre 2022.

Gestione cookie