Incidente spaventoso per una BMW: la corsa record finisce malissimo

La ricerca di un primato a bordo di una BMW può portare a risultati inattesi. I piloti provano a spingersi oltre i limiti, affrontando dei rischi clamorosi, in particolare al Pikes Peak.

Per chi non conoscesse la Pikes Peak International Hill Climb, nota come la gara tra le nuvole, è tra le salite più difficili dell’intera catena montuosa del Colorado, Stati Uniti. L’obiettivo è arrivare in cima del Pikes Peak, senza incorrere in disavventure, percorrendo una pista pericolosissima che misura 12,42 miglia (19,99 km) con oltre 156 curve.

Incidente spaventoso per una BMW
BMW (Adobe – Youtube) tuttomotoriweb.it

I piloti devono affrontare una salita di 4.720 piedi (1.440 m) dall’inizio al miglio 7 sulla Pikes Peak Highway, sino al raggiungimento del traguardo posto 14.115 piedi (4.302 m), su pendenze in media 7,2%. E’ una sfida estrema per le vetture e i piloti che, ogni anno, decidono di affrontarla. Dal 2011 non è più presente la ghiaia, essendo stato asfaltato l’intero tratto. Pensate che il primo trofeo fu attribuito nel 1916 a Rea Lentz con il tempo di 20:55.60.

La corsa mette a dura prova sia i piloti delle quattro ruote che delle moto. Il record del percorso è stato infranto ogni anno dal 1953 al 1962, registrando la più grande striscia di nuovi primati nella storia della competizione. La gara divenne addirittura un film, intitolato Climb Dance, grazie all’opera dell’ex campione del mondo di rally finlandese Ari Vatanen, capace di stabilire un nuovo record a bordo di una Peugeot 405 Turbo 16 turbo.

L’incidente al Pikes Peak della BMW

Ogni anno la città di Colorado Springs attira migliaia di appassionati, desiderosi di scoprire se qualche nuova auto o moto riuscirà ad infrangere qualche record storico della categoria. Il campione di Hill Climb Rod Millen temeva che l’asfaltatura della strada avrebbe posto fine alla gara. Al contrario negli ultimi anni la competizione è diventata ancor più seguita. La 101esima edizione dell’evento si è svolta qualche giorno fa, con time attack da paura.

Tra le grandi protagoniste attese in Colorado c’era anche la nuova BMW XM. L’immagine in alto è tratta dal video YouTube del canale della Mobil 1. Presentata nel 2022 la versione pepata del mastodontico SUV BMW ha subito scatenato delle polemiche perché il nome aveva già fatto capolino, negli anni ’80, su una Citroen.

Risolta la questione con un gentlemen’s agreement, l’auto è stata lanciata sul mercato con una rivisitazione del motore V8 biturbo della BMW M8, in combinazione con un motore elettrico integrato nel cambio automatico ZF a otto rapporti da 144 kW (196 CV) e 281 Nm di coppia.

Il SUV è un portento, sviluppando in modo combinato un totale di 480 kW (653 CV) e 800 Nm. Il motore ibrido è già stato adottato su alcune auto da competizione BMW M Hybrid V8. Da 0 a 100 km/h l’auto impiega appena 4,1 secondi. La XM equipaggia cerchi da 23 pollici, gomme da 275/35R23 all’anteriore e 315/30R23 al posteriore. Per battere il record di categoria segnato dalla Lamborghini Urus, è stata usata la versione pepatissima, denominata Label Red, con la potenza aumentata a 550 kW (748 CV) e la coppia portata a 1000 N⋅m.

Il pilota Matt Mullins, però, ha perso il controllo del mezzo e ha avuto un brutto incidente durante il tentativo di scalata. Dopo 20 minuti dallo start, la XM si è schiantata, finendo con un avantreno in pezzi sul carroattrezzi. Una fine, davvero, ingloriosa.

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