La F1 è nata nel 1950 e da allora ha saputo migliorarsi, con la sua velocità iniziale che era ben diversa da quella attuale.
Dopo oltre 70 anni dalla sua nascita, la F1 continua a essere senza ombra di dubbio la competizione motoristica più seguita al mondo. Sono stati tantissimi i campioni che hanno saputo scrivere la storia delle quattro ruote, con il 1950 che è stato il primo anno della storia.
Già da tanti anni molti sognavano una competizione che fosse in grado di mettere l’uno di fronte all’altro i migliori piloti di tutto il mondo. La F1 è nata proprio con l’idea di realizzare questo straordinario e meraviglioso traguardo e dopo la Seconda Guerra Mondiale è stato possibile.
Nonostante non siano di certo mancati i danni economici, l’Italia motoristica ebbe ben presto la forza di rialzarsi e il primo Mondiale della storia fu dominato dall’Alfa Romeo. La Scuderia meneghina vantava la presenza di tre favolosi piloti come Fangio, Fagioli e Farina.
Tutti questi puntavano a vincere il Mondiale, con Farina e Fagioli che si era spartiti le vittorie nelle prime gare del campionato. A Monza il Chueco argentino partiva con un leggero vantaggio, ma non mancarono i problemi per la sua Alfa Romeo 159.
Prima dovette cambiare macchina, allora si poteva, e poi dovette definitivamente ritirarsi. A vincere dunque il primo Mondiale della storia fu il piemontese Farina che fece impazzire di gioia la folla di Monza.
Anche Farina aveva avuto modo di guidare quel giorno l’Alfa Romeo 159, ma in realtà per il resto del Mondiale era stata utilizzata la 158. Questo è infatti da considerarsi come la prima storica monoposto capace di imporsi in F1.
Alfa Romeo 158: il trionfo di Nino Farina
Una delle principali differenze che si possono denotare con le monoposto odierne è sicuramente la conformazione. Attualmente si punta moltissimo sull’aerodinamica e la volontà di “tagliare” il vento.
Al tempo invece c’era un concetto molto diverso, con le monoposto che erano quasi dei piccoli sommergibili su quattro ruote. Il motore al suo interno era un V8, dunque più grande rispetto agli attuali V6, con una cilindrata d 1500, rispetto ai 1600 odierni.
Quello che però cambia in maniera evidente è la potenza e soprattutto il numero di cavalli. L’Alfa Romeo 158 dominò in lungo e in largo la stagione 1950, ma il suo motore erogava al massimo 350 cavalli.
In questo modo la sua velocità di punta toccava i 280 km/h, numeri che sono davvero pazzeschi rispetto a oggi. Le monoposto attuali di F1 superano ampiamente i 700 cavalli, dunque più del doppio di allora, e le velocità arrivano fino a 360 km/h.
L’Alfa Romeo 159 utilizzata per l’ultima gara a Monza sembrava essere futuristica e soprattutto inavvicinabile. Il motore infatti venne potenziato al punto tale da poter erogare un massimo di 425 cavalli.
Quelle che oggi sembrano essere solamente delle monoposto dalla bassa potenza e dallo scarso impatto aerodinamico, sono in realtà il motivo per il quale abbiamo avuto lo sviluppo della F1 attuale. Dunque grande merito deve essere dato a Nino Farina e alla sua mitica Alfa Romeo 158.