La Porsche è diventato un marchio top soprattutto per la nascita di un gioiello chiamato 911. Nel corso del tempo ha allargato la gamma a SUV e altri segmenti, ma oggi torniamo a parlare della regina.
Per una volta mettiamo da parte i mastodontici SUV di lusso e le modernissime elettriche e concentriamoci sulla Porsche che ha fatto innamorare milioni di appassionati di auto. Se il mondo va verso la direzione di rispettare un obbligo politico, si sente l’esigenza, a maggior ragione, di una libertà autentica. Piaccia o non piaccia per ricominciare a risentire il brivido dell’old school occorre tornare ai tempi d’oro dell’Automotive.
L’attualità è condizionata da un sistema che ha schiacciato la fantasia. Auto sempre più simili, progetti poco rischiosi, ma in un contesto così ristretto Ferdinand Porsche avrebbe potuto dire la sua? Parliamo di colui che costruì le auto per il popolo sotto il comando di Hitler, senza dubbio, ma con una filosofia talmente particolare da essere arrivata ai nostri giorni.
La Porsche 911 DLS Turbo reimagined by Singer, nelle sue due anime, dove DLS sta per Dynamics & Lightweighting Study e Singer rappresenta il preparatore di lusso californiano, restituisce lustro al suo padre fondatore. La 911, nella sua iconica veste, si colora di arancio per trasmettere in pieno il sentiment del restomod Porsche più accurato sui cui abbiamo mai posato gli occhi.
Ma cosa significa restomod? E’ un termine inglese che sta per restauro e moderno, usato per rappresentare il lavoro svolto su una vettura retrò, riportata in vita con l’aggiunta di elementi all’avanguardia, come tecnologie e connettività di ultima generazione. Gli specialisti con sede in California hanno rielaborato 911 raffreddate ad aria in collaborazione con i loro proprietari.
Il restomod della Porsche
Torniamo indietro ai trionfi nell’endurance della Porsche 934/5 nel 1977. Le vetture di Stoccarda dettarono legge nella serie SCCA Trans American, conquistando sei delle otto corse e il campionato. I tecnici sfruttarono il know-how acquisito con la serie 964, realizzate tra il 1989 e il 1994, con motore Boxer raffreddato ad aria, garantendo performance da urlo e una solidità unica. Per questo progetto la vettura è stata smontata pezzo per pezzo, allo scopo di arrivare alla monoscocca in acciaio e poter eseguire un lavoro ben architettato al computer.
Gli specialisti hanno rinforzato il telaio, rendendolo più solido e moderno. A quel punto il peso è stato ridotto con l’utilizzo della fibra di carbonio. L’aerodinamica è stata rivista, radicalmente, con i software di fluidodinamica. Enorme lo spoiler posteriore e le prese d’aria: una nella zona anteriore e una sul cofano, mentre le prese d’aria del parafango posteriore e i condotti NACA hanno consentito il raffreddamento dei freni e del turbocompressore.
Il risultato finale è da togliere il fiato e non vogliamo anticiparvi troppo. Date una occhiata al video in alto del canale Duck & Whale. Il motore 3,6 litri di cilindrata è pompato a 3,8 litri, con testata a quattro valvole e con due turbocompressori. Il risultato? 700 CV a 9.000 giri. I costi sono top secret ma siamo certi che i proprietari si divertiranno a sfoggiarla nel prossimo Goodwood Festival of Speed nel Regno Unito dal 13 al 16 luglio 2023.