Vi sono concept che non sono per deboli di cuore. Alcune leggende della Lancia sono state rispolverate in una chiave ultramoderna.
Una generazione intera di giovani identifica la Lancia con la piccola utilitaria Ypsilon. Senza nulla togliere alla piccola city car che continua a ritagliarsi uno spazio importante nel mercato delle vendite del Belpaese, il marchio piemontese è diventato grande in virtù dei trionfi nel Motorsport della Delta Integrale e della Stratos.
Auto che hanno riscritto tutti i record del campionato del mondo rally, puntando su un nuovo concetto di sportività. Macchine solide, arroganti e molto potenti. In un mondo che viaggia a grande velocità verso l’elettrico manca il rombo del bel motore della HF. Le future generazioni non conosceranno, probabilmente, il piacere di un cambio manuale e di un brio prepotente. Il passaggio all’elettrico, oltre a limitare il piacere del sound, non lascia soddisfatti nemmeno sul piano dell’handling, almeno per ora.
Non basta uno scatto bruciante nei primi metri per annullare il piacere di guida nei tratti misti di un bolide come la Stratos. La nuova concept car della Lancia equipaggia delle batterie elettriche che tradiscono l’animo old school del veicolo. A vederla, sul piano puramente estetico, la Pu+Ra HPE sembra essere atterrata sulla terra da un pianeta lontano.
A grandi passi il marchio facente parte del Gruppo Stellantis ha cercato di unire passato e futuro in un concept attuale per veri intenditori. Nonostante un design all’avanguardia, i più esperti noteranno i leggendari fari tondi, sullo stampo della mitica Stratos. Inoltre, il frontale ricorda in modo evidente la Lancia Fulvia Zagato. Rispetto ad una normale carrozzeria la Pu+Ra HPE presenta anche una struttura a punta rialzata rispetto al cofano.
Sulle fiancate spiccano le linee orizzontali che riprendono la nota struttura frangisole a veneziana della Lancia Beta HPE degli anni ‘70. Ogni singolo dettaglio di Lancia Pu+RA HPE riporta alla bellezza di classici senza tempo che hanno caratterizzato il marchio italiano. La robustezza è tipica della Delta, mentre il colore Progressive Green rende omaggio alla Lancia Flaminia Azzurro Vincennes.
Sul tettuccio spicca un tettuccio apribile a cerchio. Il retrotreno ricorda tantissimo la Stratos, sia in termini di gruppi ottici che di paraurti ultramoderno. Gli interni rappresentano il comfort di una casa italiana con soluzioni un po’ vintage. I sedili, ad esempio, sono ispirati alle poltrone Maralunga griffate da Vico Magistretti per Cassina. Classicità ed innovazione si uniscono alla perfezione per emozionare anche i nostalgici degli anni ’70.
La full electric, con oltre 700 km di autonomia e tempi di ricarica di poco più di 10 minuti, presentano un consumo energetico sotto i 10 kWh/100 km. Tra dettagli in marmo e l’elegante quanto minimal dashboard, Il 70% della superficie estetica è sostenibile. L’acetato di cellulosa è usato per alcune modanature e per il tavolino presente al centro dell’abitacolo che vedrete anche nel video in alto della specialista Supercar Blondie. Il risultato finale è da urlo. Ogni minimo dettaglio dell’abitacolo è pensato per massimizzare lo spazio a bordo, sentendosi a casa.
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