La Smart ha segnato un’epoca, rendendo più vivibili le città. La piccola utilitaria oggi ha una gamma vasta, ma è la prima Fortwo ad aver fatto la storia.
Vi sono auto che sono entrate, di diritto, nel cuore degli appassionati per la loro iconicità stilistica oppure per una tecnologia all’avanguardia, ma non c’è bisogno di chiamarsi Ferrari per lasciare un segno. A volte sono proprio le automobili del popolo a rappresentare una chiara svolta. Vetture come la VW Maggiolino o la FIAT 500 hanno motorizzato milioni di persone.
In un’epoca ben più inflazionata la Smart ha saputo ritagliarsi uno spazio importante, avendo un successo di pubblico planetario. In particolar modo alle nostre latitudini la city car è stata venduta in larga scala. Persino nella versione elettrica, nonostante i dubbi degli italiani, ha acquisito una buona fetta di mercato. Oggi vi sono numerose formule che permettono il passaggio ad una EQ. In Italia vi sono quattro linee esclusive – pure, passion, pulse e prime.
Il pubblico è rimasto fedele anche alla nuova versione alla spina, semplicemente perché più di altre rappresenta il perfetto connubio tra modernità e praticità, sebbene il prezzo non sia alla portata di tutti. Di base coloro che si avvicinano all’acquisto di una Smart cercano un’auto comoda nel caotico traffico cittadino delle grandi città e che, allo stesso tempo, sappia anche essere scattante e alla portata di molti. La versione elettrica, va detto, è tutt’altro che economica (i prezzi partono da 25.210 euro per arrivare a 28.577 con la smart EQ fortwo cabrio), ma gli ecobonus possono dare una grossa mano.
Nel Dicembre del 1992 Nicolas Hayek, proprietario dell’azienda Swatch, decise di contattare l’allora a.d. Mercedes-Benz, Warner Niefer, promuovendo il progetto ideato da Johann Tomforde. Nacque così la Swatch-Mercedes ART, che in inglese sta a significare anche furbo, intelligente. Dal sentiment della clientela di appassionati della Swatch, si arrivò alla prima fortwo con un look giovanile e i colorati bodypanels.
La nascita della crash box permise il lancio della prima vettura, sotto il brand MCC (ossia Micro Compact Car) della stella Daimler nell’ottobre 1998. La vettura, incorniciata intorno alla cellula di protezione Tridion, era lunga appena 2,5 metri. Con il passare delle gen sino ad arrivare all’attuale EQ, la Smart a due posti è aumentata di dimensioni. La gamma si è allargata anche con il primo SUV.
Per l’epoca la dotazione era di tutto rispetto con ABS, cambio automatico, vetri elettrici e clima. Tra i vari optional c’era anche il servosterzo elettrico, la vernice metallizzata e la ruota di scorta. I motori, un 999 aspirato e un 900 Turbo, sono di origine Renault. Infatti, Twingo, Smart e Clio sono realizzate nello stabilimento sloveno di Revoz a Novo Mesto.
La Smart può fare affidamento sul know-how tecnico dei francesi. Non tutti conoscevano la risposta al nostro quesito. I numeri, del resto, sono positivi e, con la dead line del 2035, siamo certi che vedremo sempre più Smart elettriche, anche sulle nostre strade.
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