F1, nel dominio Red Bull c’è un dato positivo: non accadeva da 14 anni

Per la F1 la supremazia di una sola squadra non è una buona notizia. La Red Bull Racing non ha, semplicemente, vinto ma ha annichilito la concorrenza.

Sulle auto ad effetto suolo non c’è storia. Max Verstappen le potrebbe vincere tutte al volante della RB19. La vettura austriaca è di un’altra categoria rispetto alle dirette concorrenti. L’olandese è straordinario nel portare al limite il progetto di Newey, ma le restanti squadre non sono riuscite a replicare la filosofia progettuale del drink team.

Dominio Red Bull Racing
Verstappen (LaPresse) tuttomotoriweb.it

Il segreto della Red Bull Racing non è legato, esclusivamente, alle pance. Il punto di forza è il fondo della monoposto. L’auto viaggia come un caccia terra-terra su qualsiasi tracciato, dando l’impressione di poter volare anche su circuiti lenti e tortuosi come Monaco. Di fatto potrebbero riscrivere tutti i record della categoria regina del Motorsport, avendo già eguagliato a quota 11 successi di fila, tra fine 2022 e inizio 2023, la mitica McLaren Honda del 1988, guidata da Ayrton Senna e Alain Prost.

Allora, quantomeno, c’era un duello acceso per la prima posizione. Fu proprio la Ferrari ad interrompere il dominio della squadra inglese, conquistando il trionfo a Monza. Quest’anno servirebbe un miracolo alla SF23 per precede l’auto con il numero 1. E’ troppo superiore, sotto ogni punto di vista, compreso quello strategico.

La Ferrari continua a commettere errori grossolani, sebbene sia cambiato l’head of strategist. Più che una questione di uomini, è una questione di tecniche. Ogniqualvolta variano le condizioni dell’asfalto (ad esempio a Silverstone erano più fresche domenica di 20 gradi) il set up risulta errato. Le tattiche conservative non portano a nulla e, in modo nemmeno troppo rumoroso, la Ferrari è crollata dalla seconda piazza del 2022 alla quarta del 2023.

Red Bull gode, in F1 si spera

Max Verstappen ha in tasca il terzo mondiale di fila. Nessuno potrebbe togliergli un risultato, ampiamente, meritato, salvo clamorosi imprevisti. Il vantaggio sul primo inseguitore, Sergio Perez, è di 99 punti dopo sole 10 gare. Il resto della griglia pare aver gettato la spugna. Lando Norris, sulla McLaren Mercedes, non si è nemmeno difeso dagli attacchi del campione del mondo nella sua gara di casa a Silverstone.

Red Bull gode, in F1 si spera
Red Bull gongola (LaPresse) tuttmotoriweb.it

A Monaco il veterano Fernando Alonso aveva promesso battaglia, ma non c’è stato nulla fare. La Mercedes avrebbe dovuto superare i problemi della scorsa annata, ma alla fine è a debita distanza dalla RB. Il dato positivo è che, nel 2023, ben cinque squadre diverse hanno comandato nei primi giri di un GP, ovvero Red Bull Racing, Ferrari, Mercedes, Aston Martin e McLaren, sebbene sia uno dei campionati più scontati di sempre.

Non accadeva dal 2009 che cinque team diversi riuscissero ad occupare per delle tornate la P1, ma al di là del mero dato statistico, c’è poco da sorridere per la concorrenza. La squadra austriaca vincerà l’ennesimo titolo costruttori ed è destinata a conquistare trionfi su trionfi anche nelle prossime annate.

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