Le auto elettriche diventeranno una scelta obbligata. Dal 2035 saranno le uniche vendute alle nostre latitudini, ma rappresentano realmente il futuro dell’Automotive?
Un appassionato, prima ancora consumatore, dovrebbe avere la possibilità di scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze. Immaginatevi se fosse obbligati ad acquistare solo uno specifico articolo in un negozio perché, improvvisamente, i vertici dello Stato avessero deciso di eliminare dal commercio la vendita di un bene che per voi ha un valore.
Purtroppo, nel panorama attuale della mobilità, l’auto è diventata un banale mezzo per spostarsi da un punto A ad un punto B, imbottita di tecnologia, soluzioni elettroniche e schermi. Da oggetto di culto l’automobile si è trasformata, in un tempo anche piuttosto veloce, in uno smartphone su quattro ruote. L’interesse dei giovani è calato enormemente per i veicoli, determinando una spaccatura generazionale impressionante.
Coloro che hanno le possibilità economiche per acquistare, in età adulta, una vettura nuova sono figli di un’epoca in cui questa eccessiva tecnologia che porterà alla guida autonoma di massimo livello, viene percepita con sospetto e con un pizzico di fastidio. Chi era abituato a dei salotti di pelle, mogano e bottoni sulla plancia, si ritrova oggi in un centro di comando della NASA. Le vetture elettriche, inoltre, presuppongono un cambiamento nello stile di guida che non tutti vogliono tollerare.
C’è chi non è disposto ad accettare questa evoluzione che, sotto molti punti di vista, è una involuzione del mezzo. All’assenza di suono, al peso maggiorato, all’handling non esaltante e soprattutto all’enorme problema infrastrutturale delle colonnine di ricarica in Italia si aggiunge un ulteriore patema.
La crisi dell’auto elettrica dopo 3 anni
Uno dei guai principali delle batterie elettriche è che non sono infinte. In media devono essere sostituite ogni 10 anni, a cifre da capogiro, salvo imprevisti. Una esperienza significativa è stata esplicitata dal proprietario di una Opel Corsa elettrica al sito vaielettrico.it. La batteria ha cominciato, dopo 3 anni di utilizzo, a far segnare sempre meno km sullo schermo.
“La batteria appariva aver un paio di celle palesemente giù di tensione – ha spiegato il proprietario della vettura tedesca – il deltaV ravvisabile tra le celle con voltaggio maggiore e quelle con voltaggio inferiore andava oltre anche i 100mV. Convinto che avrei raggiunto il limite per la sostituzione in garanzia della batteria, ho continuato a utilizzare la vettura senza pensieri, ma sempre senza nessun ‘errore‘ a display“.
La Opel provvede al cambio della batteria, in modo gratuito, per il guasto ma quando il proprietario della Opel intende vendere l’auto arriva la doccia fredda. Una Opel Cosa elettrica con 43.000 km e meno di 3 anni viene valutata appena 11.500 €. Il tutto con una lettura di Car scanner di 1.000km dopo il cambio batteria. Nonostante il nuovo pacco batteria la perdita di valore è impressionante, lasciando tantissimi dubbi sul mercato dell’usato delle EV.