Charles Leclerc è l’uomo di punta di casa Ferrari, ma secondo un ex del Cavallino c’è un aspetto in cui pecca. Ecco le sue parole.
Il mondiale di F1 targato 2023 non vedrà la Ferrari salire sul tetto del mondo, e questo era evidente sin dai test invernali disputati in Bahrain. La SF-23 avrebbe dovuto essere una scheggia, ma già dai primi confronti con gli avversari si era visto come la Red Bull facesse uno sport a parte, e che anche l’Aston Martin e la Mercedes erano superiori.
La gestione di Mattia Binotto ha sbagliato tutto ciò che si poteva sbagliare, ed ha consegnato a Frederic Vasseur l’ennesima monoposto poco competitiva. Ormai è chiaro come in questo modo non si vada da nessuna parte, ed il manager francese ne è ben cosciente.
In Ferrari, come vedremo in seguito, non è facile gestire la pressione, ed è ormai diventato un ambiente di lavoro molto poco confortevole. La stampa mette pressione, così come i tifosi, che hanno tutte le ragioni del mondo nell’essere frustrati, esattamente come accade con i piloti.
Charles Leclerc e Carlos Sainz vedono gli anni passargli davanti, e di giocarsi un titolo mondiale non c’è la minima speranza. I due iniziano a darsi fastidio, ed in quel di Silverstone sembra proprio che qualcosa si sia rotto, forse per sempre a causa dei team radio che non sono stati di certo benevoli. La situazione sta sfuggendo di mano.
La Ferrari, pur non vincendo e non giocandosi titoli mondiali da un’eternità, è sempre la squadra più blasonata, quella di cui si parla sempre più di tutte. In queste ultime ore, su di lei si è espresso l’ex pilota Gianni Morbidelli, che è stato intervistato da “Automoto.it” analizzando la situazione.
Il nativo di Pesaro ha anche gareggiato con la Rossa, prendendo parte al Gran Premio d’Australia del 1991 al posto del licenziato Alain Prost. Da parte di Morbidelli sono arrivate parole abbastanza dure, sia sulla Scuderia modenese che su Charles Leclerc, che ha un difetto.
Ecco le sue parole: “La Ferrari è una squadra senza un timone e senza un timoniere che la possa portare fuori dalle secche. Non è facile capire questa squadra, perché è difficile sapere ciò che accade lì dentro per chi ne è all’esterno. Per quello che riguarda i piloti, sono entrambi molto veloci, anzi, direi che sono tra i più veloci in assoluto“.
“Leclerc ha quel qualcosa in più in qualifica, ma mi piaccion entrambi. Charles però difetta in termini di personalità, deve essere un leader, ma dopo ben cinque anni è ancora lì che discute con gli ingegneri. Non sa quando è il momento di rientrare, si lamenta se viene superato dal compagno di squadra. Un leader non si interessa a queste cose, se il compagno passa davanti, deve pensare alla propria gara. Bisogna fare squadra, era una cosa che Schumacher aveva ed anche in maniera chiara“.
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