Patrimonio da capogiro: ecco a quanto ammonta la ricchezza degli Agnelli

Gli Agnelli sono conosciuti in tutto il mondo per la loro posizione privilegiata. Il core business rimangono le automobili ma il patrimonio è ben variegato.

In Italia non c’è una Royal Family come quella inglese, ma se si potesse tracciare un’asse ereditario famoso da Nord a Sud nell’arco della storia della Repubblica italiana, si finirebbe per parlare della leggendaria famiglia piemontese degli Agnelli. Imprenditori da generazioni sono divenuti, inizialmente, celebri grazie alla fondazione della Fabbrica Italiana Automobili Torino.

La ricchezza degli Agnelli
Andrea Agnelli (Ansa) tuttomotoriweb.it

La FIAT ha rappresentato e continua a rappresentare molto di più semplice marchio di auto. Per decenni le vetture del Lingotto erano uno status symbol di un intero popolo che si rispecchiava nei valori della casa torinese.

L’autentico genio che, per primo, ebbe l’intuizione di investire in questo settore corrispondeva all’anagrafe al nome di Giovanni Agnelli. Il nonno di Giovanni, alla fine del 1700, vendeva spezie all’ingrosso, ottenendo grandi guadagni, che reinvestiva acquistando tenute e terreni agricoli e fondando a Carignano una raffineria di zucchero, la “Agnelli, Pelisseri e Compagnia, Raffinatori”.

Dalla produzione dello zucchero si passò alla seta. Avendo tantissimi terreni e possibilità economiche in un momento storico di grande espansione, la famiglia Agnelli si divise nel ramo imprenditoriale e in quello più legato a professioni nell’ambito medico e legale.

Giovanni Agnelli, nonno dell’”Avvocato”, comprese la necessità per milioni di italiani di spostarsi con l’ausilio di una macchina. Insieme ad altri soci, appartenenti alla nobiltà piemontese, fondò la FIAT nel 1899. Giovanni divenne a.d. e presidente nonché fondatore e primo presidente dell’Istituto Finanziario Industriale.

L’impero nacque grazie a lui e la discendenza seppe far crescere l’industria torinese al punto tale da diventare una delle realtà più consolidate al mondo. E’, veramente, difficile incontrare una sola famiglia italiana che non abbia posseduto, storicamente, una 600, una 500, una 124, una Uno, una Panda e la lista delle più note FIAT sarebbe troppo lunga. Sulla base di una posizione economica tra le più floride sul panorama mondiale la famiglia ha allargato le proprie vedute.

Il patrimonio impressionante degli Agnelli

Oltre alla FIAT, il vostro primo pensiero in correlazione alla famiglia piemontese ricadrà sulla Juventus. Fino alle dimissione avvenute al termine dello scorso anno, a capo della Juventus c’era Andrea Agnelli. Dopo 12 anni, caratterizzati dai 9 scudetti di fila, si è chiusa un’epoca. Da non dimenticare il ramo degli Elkann.

I nipoti di Gianni Agnelli, John, Lapo e Ginevra hanno una potenza di fuoco. L’universo Exor che al proprio interno, oltre alla FIAT, presenta la compagnia di capital good CNH Industrial, la Ferrari, il gruppo industriale Iveco, la società calcistica Juventus, il settimanale The Economist e il gruppo editoriale GEDI.

Il patrimonio impressionante degli Agnelli
La ricchezza degli Agnelli (Ansa) tuttomotoriweb.it

Sul piano editoriale la proprietà di quotidiani come la Repubblica, La Stampa e Il Secolo XIX, e varie emittenti radiofoniche rappresenta un altro punto di forza. Il Gruppo Exor ha un Gross Asset Value (valore lordo degli attivi) di oltre 33 miliardi di euro: il 65% deriva dalle partecipazioni in Ferrari, Stellantis e CNH industrial.

Un 10% arriva dalle partecipazioni in Juventus, Iveco, Institut Mérieux, Christian Louboutin, Via, The Economist, GEDI e altre aziende. Infine, il 5% proviene da altre attività di Ventures (ex Seeds).

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