La Ferrari continua a fare la differenza in borsa, pur non ottenendo risultati di spessore in F1. I fatturati, del resto, volano con un listino sempre più variegato.
In Formula 1 la Ferrari sta facendo una tremenda fatica a stare al passo degli altri top team. La SF23 sarebbe dovuta essere la monoposto più veloce della storia del Cavallino, parafrasando le parole dell’a.d. Benedetto Vigna, ma ha deluso le aspettative dei vertici, dei fan e dei piloti.
Se siete appassionati della casa modenese saprete che, nel contempo, la Scuderia ha grandi progetti per il futuro. Il Presidente della Ferrari, John Elkann, ha fatto presente che entro il 2026 la Rossa dovrebbe lottare per il mondiale. Le promesse nel WEC sono stati mantenute con la vittoria della 24 Ore di Le Mans. I risultati positivi sono stati un bel ritorno d’immagine per la casa italiana.
Il know-how ottenuto nel Motorsport è stato, da sempre, un punto di forza della Ferrari. Soluzioni all’avanguardia sono state adottate sulle vetture stradali, sempre con la voglia di innovare. Dopo la SF90 Stradale, la prima ibrida della storia del Cavallino Rampante, è arrivato il primo SUV, chiamato Purosangue e, nel 2025, sarà lanciata anche la prima supercar elettrica. Rivoluzioni epocali, anche di rottura rispetto ad un passato termico, che non scalfiscono l’immagine iconica della casa italiana.
Il vantaggio di chiamarsi Ferrari
La casa modenese, nonostante la crisi mondiale, continua a volare nei fatturati e in borsa. La Ferrari si è avvicinata, a grandi passi, ai titoli più alti di sempre. Il trend è in rialzo, sfiorando i 300 euro. Nel giro di pochi giorni si è passati da 284 a superare i 290 euro, per la precisione 292,90 euro. In questo contesto sembra scontato che coloro che hanno scommesso sulla Ferrari, in borsa, hanno ottenuto un ritorno pazzesco.
Gli indicatori dei super trend mettono la Rossa tra le società più in crescita e questo rende possibile possibili occasioni di acquisto. Se operate in borsa non dovrete lasciarvi condizionare dai risultati della pista. In F1, tra l’altro, la Ferrari non conquista un mondiale da 15 anni, ma la crescita è stata, ugualmente, vertiginosa.
Per chi non avesse il titolo in portafoglio è, sicuramente, la crescita è un chiaro segnale. Dallo scorso 3 luglio è iniziata la terza tranche di riacquisto di azioni proprie per un valore massimo di 200 milioni di euro. Il buyback dovrebbe concludersi il 20 ottobre prossimo.
Nel programma di acquisto di azioni proprie dal valore complessivo di quasi 2 miliardi di euro, la Ferrari ha chiuso già una tranche da 200 milioni. Il costruttore, sotto la guida del Presidente John Elkann e dell’amministratore delegato Benedetto Vigna, detiene oltre 12,6 milioni di azioni proprie, pari al 4,91% del capitale sociale.