Max Verstappen ormai corre contro sé stesso e la storia di questo sport. Ecco perché il 2023 può essere l’anno di un’impresa.
La stagione di F1 targata 2023 vede Max Verstappen viaggiare come un orologio verso il terzo titolo mondiale consecutivo, supportato da una Red Bull che è di un’altra categoria. Ciò era valido per entrambi i piloti sino a Miami, con Sergio Perez che da lì in poi è scomparso.
Il messicano non ha di certo il talento per dar battaglia al compagno di squadra, ma in pochi si sarebbero attesi una differenza, in termini di rendimento, così ampia tra i due, e soprattutto in tempi così brevi. Checo, viste le sue scarse performance, sta anche rischiando il posto in chiave futura.
Tutti coloro che si siedono nella stessa macchina di Verstappen finiscono per essere macinati, come accadeva a Rubens Barrichello con Michael Schumacher, o a Valtteri Bottas accanto a Lewis Hamilton. Proprio in relazione al Kaiser di Kerpen, oggi vi parleremo di un obiettivo a cui sta puntando Super Max, che potrebbe presto raggiungere.
Verstappen, ecco perché può battere Schumacher
Che i record siano fatti per essere battuti lo disse proprio Michael Schumacher, ma ai tempi del suo dominio con la Ferrari nei primi anni Duemila, in pochi credevano che qualcuno avesse mai potuto superarlo realmente. E invece, Lewis Hamilton ci è riuscito, ed ora il prossimo a cui fare è attenzione è Max Verstappen, che sta volando verso il terzo titolo mondiale in carriera.
Il figlio di Jos a breve andrà a compiere 26 anni di età, ed ha già ottenuto ben 43 vittorie di tappa, alle spalle solamente dei suddetti Schumacher ed Hamilton, ed anche di Sebastian Vettel ed Alain Prost. Questi ultimi due, fermi a quota 53 e 51, potrebbero essere superati già nel 2023, portandolo al terzo posto di sempre, un dato pazzesco vista la sua ancor giovane età.
Il 2023 potrebbe essere l’anno in cui Verstappen andrà ad attaccare un altro primato clamoroso appartenente a Schumacher, ovvero quello relativo alla vittoria del titolo iridato con il maggior numero di gare di anticipo rispetto alla fine della stagione. Il Kaiser di Kerpen siglò il record nel 2002.
Pensate che in quell’anno, dominato dal tedesco e dalla Ferrari, il quinto iride della sua carriera, che gli permise di raggiungere Juan Manuel Fangio, fu ottenuto il 21 di luglio, prima della pausa estiva. Il tutto avvenne nel Gran Premio di Francia, con sei gare ancora da disputare.
Quella di vent’anni fa era una F1 ben diversa da quella attuale, dove si correvano molte meno gare, ma fu comunque un’impresa strepitosa. Per eguagliare quel primato, l’olandese dovrebbe assicurarsi il titolo al Gran Premio del Giappone, quando mancheranno ancora sei tappe.
Tuttavia, se il suo obiettivo è quello di fare ancora meglio, ce la dovrebbe fare addirittura a Singapore, ma ciò significa accumulare, entro quella gara, un vantaggio sul secondo in classifica di 180 punti. Ciò significa guadagnare una media di 13,5 punti per gara, difficile, ma non impossibile.