La Ferrari è un brand che continua a crescere, ed oggi vi parleremo di un dato eloquente. Il confronto con Stellantis è imbarazzante.
Il marchio Ferrari è in costante crescita, ed i dati sulle vendite in chiave 2022 sono molto confortanti. Qualche mese fa, il CEO Benedetto Vigna aveva annunciato che l’anno passato era stato chiuso con un utile netto di quasi un miliardo di euro, dato mai raggiunto in passato.
Il Cavallino ha fatto la differenza, nel finale del 2022, con l’immissione sul mercato del Suv Purosangue, che fu svelato nel mese di settembre. Questo crossover, che ha fatto molto discutere i puristi ed i nuovi appassionati, che invece lo hanno apprezzato, sta andando a ruba.
Il prezzo, pari a circa 385.000 euro, non ha spaventato i più fortunati del pianeta, che si sono così assicurati la prima Ferrari con questo tipo di carrozzeria. Il Cavalino, nel 2023, ha scritto una pagina di storia vincendo la 24 ore di Le Mans con la 499P, ed ora deve puntare ad un ritorno di fiamma anche in F1.
In un periodo d’oro sul fronte delle vendite, al Cavallino manca solamente tornare al top nella massima serie automobilistica, anche se è molto più difficile a dirsi che a farsi. A questo punto, andiamo ad analizzare un dato che testimonia il grande stato di forma della casa di Maranello.
Ferrari, il dato sulle azioni è davvero spaventoso
La Ferrari è quotata in borsa dall’ottobre del 2015 per ciò che riguarda quella di New York, entrando anche a quella di Milano nel gennaio del 2016. Da quel momento in poi, il valore di quest’azienda non ha fatto altro che migliorare di anno in anno, ed un dato in particolare ci fotografa al meglio la situazione.
Infatti, le azioni del Cavallino, al momento della scrittura di questo articolo, valgono 292,90 euro l’una, e si è registrato un miglioramento dell’1,42% rispetto al giorno precedente. Secondo alcune analisi che abbiamo svolto, la casa italiana è stata protagonista di una crescita mostruosa nel corso dell’ultimo anno, ed il prezzo di un’azione è salito di ben 100 euro negli ultimi 12 mesi, per completare un percorso di miglioramento iniziato tanti anni fa.
Nel 2016, ovvero il primo anno in cui la Ferrari è stata quotata in borsa, ogni azione valeva 40 euro, ed ora siamo ad oltre sette volte di più in termini di valore. Il Cavallino è in formissima, e c’è un’altra statistica che può mettere in risalto il gran lavoro fatto dagli esperti di Maranello. Il confronto è da fare con il gruppo Stellantis, il cui presidente è John Elkann, che è anche il chariman del Cavallino, che per ciò che riguarda la holding multinazionale olandese può sorridere in maniera minore.
Un’azione di Stellantis, infatti, vale “solo” 16,71 euro al momento della stesura dell’articolo, con una perdita dello 0,63% rispetto al giorno precedente. Il colosso delle quattro ruote sta vivendo un periodo di forte transizione per via del passaggio all’elettrico, ed il fatto che la clientela sia restia a questa tecnologia non dà di certo una mano.