Sono state tantissime le novità in questi anni di F1, ma forse nessuno avrebbe mai pensato di ammirare una monoposto con sei ruote.
Nel corso della storia sono state tantissime le monoposto di F1 che hanno saputo fare la storia vincendo titoli a più riprese. Dall’Alfa Romeo 158 che dominò il Mondiale del 1950, il primo della storia, fino all’attuale RB19 che sta facendo il bello e il cattivo tempo nel 2023 sono passate nel mezzo tantissime vetture storiche.
Alle volte non è fondamentale vincere per poter rimanere per sempre impressi nella storia e nell’immaginario collettivo, talvolta basta anche dare vita a un’idea innovativa e impossibile da concepire. Accadde così che nel 1976 la Tyrrell, nota Scuderia inglese che pochi anni prima aveva vinto due Mondiali con Jackie Stewart, decise di rendersi protagonista di una pazza decisione.
Per la prima volta nella storia una vettura di F1 si sarebbe presentata ai nastri di partenza con sei ruote. La decisione per molti era assolutamente folle, infatti ai classici pneumatici che si trovano posteriormente, ne era associati altri due per lato molto più piccoli.
Dunque due ruote classiche posteriori e quattro mini ruote davanti, in modo tale, secondo la Tyrrell di poter dare maggiore stabilità alla monoposto. La ditta che decise di accettare questa pazza proposta della Tyrrell fu la Goodyear, con questa azienda che volle creare questi pazzi pneumatici.
Per quanto la scelta potesse essere davvero molto bislacca, alla fine non fu nemmeno così sciagurata. Gran parte del merito va però dato a un pilota che nel 1979 vinse il Mondiale a bordo della Ferrari: Jody Scheckter.
Ci volle molto tempo per poter fare in modo che la nuova Tyrrell a sei ruote potesse essere pronta per il Mondiale 1976, tanto è vero che Scheckter e Depailler furono costretti a stare a casa per le prime tre gare. Il motore Ford Cosworth DFV piaceva moltissimo e dette subito modo alla Scuderia britannica ci lottare sempre per le prime posizioni con la Ferrari di Lauda e la McLaren di Hunt.
Se il francese ebbe non pochi problemi nelle prime gare, furono infatti ben cinque i ritiri nelle prime otto gare, era Scheckter che in pista volava. Il capolavoro della Tyrrell a sei ruote avvenne in Svezia, quando i due piloti dominarono i rivali chiudendo primi con Scheckter e secondi con Depailler.
Il sudafricano staccò di ben 33 secondi la Ferrari di Lauda terza e qualcuno iniziò anche a credere possibile una pazza rimonta di quella assurda sei ruote. Depailler puntava sulla velocità e chiuse per quattro volte secondo, mentre Scheckter andò sulla costanza di risultati e terminò la stagione al terzo posto in classifica.
Memorabile fu anche la battaglia che diede vita a Watkins Glen contro la McLaren di James Hunt, anche se alla fine chiuse al secondo posto. Confermarono la sei ruote anche per il 1977, ma Ronnie Peterson, successore di Scheckter, non ottenne gli stessi risultati e dopo due anni svanì il sogno di quella monoposto con sei ruote.
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