Il mercato delle auto cinesi sta, letteralmente, esplodendo. Un brand in particolare si è saputo ritagliare uno spazio inaspettato.
Le auto cinese diventeranno come quelle giapponesi? Un tempo si vedevano con un certo sospetto le vetture del Sol Levante. Proprio come sta accadendo oggi per le automobili cinesi, la tendenza era quella di scopiazzare progetti ai grossi marchi europei. C’erano tantissime vetture che presero ispirazione da iconici modelli italiani e inglesi.
I tempi sono molto cambiati. La Cina vuole diventare leader del mercato elettrico. Il vantaggio produttivo delle batterie consente agli asiatici di partire con un netto vantaggio. I costi, infatti, sono molto più limitati rispetto ai marchi europei. Tutto ciò potrebbe portare, in futuro, sempre più famiglie italiane a scegliere le vetture cinesi. Prima di un acquisto occorre conoscere bene il marchio.
Vi sono brand leggendari che tutti apprezzano. La forza risiede proprio nell’affidabilità e nella fama di un costruttore conosciuto in tutto il mondo. Purtroppo la crisi economica sta mettendo gli europei davanti ad una scelta. Tenersi la cara vecchia macchina termica sino al 2035 quando non verranno più vendute auto a benzina o diesel, comprese le ibride, oppure lanciarsi nell’acquisto di una vettura elettrica.
Secondo voi, a parità di nuove tecnologie, si opterà per un marchio top che ha riconvertito l’attività sulle EV a prezzi da capogiro oppure nuovi brand che propongono elettriche a basso costo? La paura di una invasioni di auto cinesi ha già fatto sorgere delle domande ai cugini francesi. Il prodotto nostrano rischia di entrare in una crisi profondissima, come del resto è avvenuto già anche in altri settori.
La società cinese BYD (Build Your Dreams, costruisci i tuoi sogni) si è lanciata nel settore delle automobili nel 2003, dopo aver prodotto batterie già dal 1995. Come potrete intuire il know-how nelle settore specifico delle batterie le garantisce un enorme vantaggio sui competitor. La BYD fa tutto in proprio, senza dover comprare da produttori terzi.
Ogni elemento tecnico, dai chip alle centraline di gestione e controllo, è gestito al livello interno. Con la crisi del microchip questa azienda ha cominciato a volare nel mercato interno. Iniziando, direttamente, l’attività nel settore specifico il marchio BYD Auto ha avuto evidenti vantaggi. L’impatto green per alcuni è stato devastante. Nel senso che i marchi hanno dovuto riscostruire da zero anche la loro reputazione, come ad esempi la VW dopo lo scandalo del dieselgate.
Libera da vincoli e da un passato con luci e ombre, la BYD Auto di Shenzhen ha venduto in Cina circa 730.000 vetture nel 2021, in maggioranza elettriche e Ibride Plug-in, per poi aumentare la produzione in modo massiccio dopo la joint venture con Mercedes per la realizzazione di EV in Cina. Vi consigliamo di dare una occhiata al listino perché queste vetture sono destinate a far parlare di sé, anche in Italia nel prossimo futuro.
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