Oggi vi parleremo di una differenza non da poco, che riguarda il motore sincrono e quello asincrono. Ecco in cosa sono diversi.
Il mondo delle auto è sempre più impegnato nella fase di transizione tra il motore a combustione e quello elettrico. Le vetture ad emissioni zero rappresentano il futuro, con i costruttori che hanno deciso di investire tutto su di esse. Tuttavia, la popolazione non è affatto convinta di questa transizione, come dimostrano i dati attuali.
Tanto per farvi un esempio, il marchio Ford perde ben 29.000 euro per ogni auto elettrica venduta, a conferma di quanto siano elevati i costi di produzione. Il motore elettrico, inoltre, è molto più complesso di quello a combustione, e nelle prossime righe vi spiegheremo una differenza fondamentale.
Infatti, le vetture ad emissioni zero possono essere equipaggiate da due tipi di motori, quello sincrono ed asincrono. I due si distinguono per vari motivi, visto che hanno costi diversi, potenze ed affidabilità differenti, ma sono entrambi in forte crescita. Andiamo a scoprire tutte le differenze che sono presenti.
Motore, ecco cosa cambia tra sincrono ed asincrono
Il mondo delle auto elettriche è dunque molto vasto, ed oggi vi parleremo di una differenza molto importante che riguarda il tipo di motore. Esso, sulle vetture ad emissioni zero, può essere sincrono ed asincrono. Un’analisi molto interessante è stata riportata su “differenzatra.it“, in cui sono spiegate tutte le parti in cui essi differiscono.
Ecco in cosa si distinguono questi motori
- Motore sincrono: Esso funziona tramite l’alimentazione in corrente alternata, ed ha una velocità di rotazione che è sincronizzata con la frequenza elettrica. Quest’ultima, in quasi tutti i casi, è sempre trifase. Esso è composto da un rotore che può supportare vari poli magnetici, ed oggi ha avuto un forte sviluppo. Sino a qualche tempo fa, infatti, aveva dei forti problemi nel momento in cui veniva acceso, ed infatti, veniva avviato tramite l’ausilio di un motore asincrono. Oggi, invece, è tutto cambiato per merito degli inverter, che permettono al campo elettromagnetico di essere perfettamente sincronizzato con la rotazione del rotore. Tuttavia, questo tipo di propulsore ha un altro problema, che è quello di essere molto sensibile alle sovracorrenti. Tuttavia, ha anche dei grandi vantaggi, come la sua potenza e l’affidabilità. Esso è molto più costoso di quello asincrono;
- Motore asincrono: Esso è detto anche ad induzione, ed è stato progettato da Galileo Ferraris nel lontano 1887. Quello era il periodo, soprattutto in America, della famosa guerra delle correnti, che vedeva contrapposti i sostenitori della corrente alternata a quelli della corrente continua. Esso è composto da uno statore fisso su cui vengono avvolte le espansioni polari, e genera un rendimento basso nei motori più piccoli, ma un rendimento più alto in quelli più grandi. Il grande vantaggio dell’asincrono è il prezzo molto più contenuto rispetto a quello sincrono, ed è molto resistente anche alle alte temperature. Dunque, lo vediamo leggermente favorito sia in chiave presente che futura.