Le monoposto di F1 odierne sono state ribattezzate wing car. Ecco quanto durano le Power Unit delle auto ad effetto suolo con PU ibride.
Le monoposto moderne sono tra le più evolute della storia del Motorsport. Sono state curate in ogni dettaglio per estrarre il massimo potenziale possibile. L’idea dei vertici della categoria era quella di riprendere in chiave moderna dei concetti aerodinamici che erano stati accantonati per 40 anni. Le auto ad effetto suolo avevano già fatto capolino in F1, ma nel 1982 per questioni legate alla sicurezza, furono tolte di mezzo.
Il concetto, in una chiave moderna, è stato riproposto per esaltare lo spettacolo in pista. Le wing car sono dei caccia rovesciati sull’asfalto che attraverso i canali sotto le monoposto permettono il raggiungimento di velocità clamorose. L’effetto venturi, per mezzo del fondo delle vetture, consentono una stabilità fantastica. L’auto, come una ventosa, si attacca in accelerazione al suolo, consentendo una tenuta di strada fantastica.
L’aerodinamica semplificata avrebbe dovuto permettere una maggiore azione in pista. I sorpassi, senza DRS, non si sono rivelati più agevoli. Nonostante l’aerodinamica semplificata l’effetto scia non è risultato più determinante rispetto alla generazione precedente di monoposto. Senza l’ala posteriore mobile aperta non vi sarebbero molte azioni di sorpasso. La RB fa sempre una differenza sostanziale sul dritto quando può aprire il DRS.
I motori, inoltre, sono rimasti gli stessi. Dal 2014, ovvero dall’era ibrida, le monoposto di F1 presentano un V6 da 1600 cc che arriva a sprigionare una potenza di 1000 cavalli. Le Power Unit attuali sono costruite per durare tantissimo. Secondo le regole della Formula 1, infatti, durante l’intero arco di una stagione si possono cambiare solo tre motori, salvo penalità.
La durata dei motori di F1
Le novità più importanti sono state la MGU-H e la MGU-K, ovvero le parti elettriche della monoposto che rispetto alla precedente gen dei motori aspirati V8 ha generato più di un patema. Honda, Renault e Ferrari hanno avuto grossi problemi prima di raggiungere alti livelli di competitività. Le Power Unit di F1 sono, secondo i dati diffusi in rete, in grado di coprire una distanza massima di circa 2500 km senza avere cali di potenza o avarie tecniche.
Sulle storiche vetture del nuovo millennio c’era un chilometraggio massimo di circa 350 chilometri, e i team erano soliti cambiare motore tra le qualifiche e il Gran Premio per limitare al massimo il rischio di problemi tecnici. In gara c’erano spesso delle avarie e delle fumate bianche. Da allora sono stati fatti passi da giganti anche per il contenimento dei costi. Il Motorsport è cambiato tantissimo dall’epoca targata Michael Schumacher.
Il congelamento dei motori ha generato, inoltre, uno spettacolo piuttosto piatto. Gli unici vincitori dell’era ibrida sono stati gli alfieri della Mercedes, Nico Rosberg e Lewis Hamilton, e Max Verstappen della Red Bull Racing. Gli austriaci hanno, letteralmente, dominato in lungo e in largo sulle wing car. Max Verstappen è vicino alla conquista del terzo mondiale di fila. La squadra austriaca, invece, potrebbe festeggiare nel 2023 il sesto costruttori della sua storia.