Potrebbe aprirsi un leggero spiraglio per i team inseguitori della Red Bull Racing. Ecco cosa bolle in pentola nella stanza dei bottoni della F1.
Il DRS (Drag Reduction System) è stato introdotto in Formula 1 nel 2011 per favorire i sorpassi in pista. Per la categoria regina del Motorsport è stata una rivoluzione totale che ha snaturato le autentiche manovre di sorpasso. I piloti, infatti, hanno imparato a gestire i diversi momenti della corsa, aspettando il momento propizio, nelle apposite zone di DRS, per effettuare le manovre di sorpasso.
Difficilmente si era visto in passato una macchina sverniciata sul dritto ben prima dell’impostazione della traiettoria in curva, ma l’efficacia dell’ala posteriore mobile è risultata enorme specialmente nell’era ibrida della Formula 1 con i domini targati Mercedes e Red Bull Racing. Uno dei tratti di forza dell’ultima vettura progettata da Adrian Newey è proprio il DRS.
Le wing car austriache riescono a toccare velocità di punta mostruose, grazie all’apertura dell’ala mobile posteriore. I principali competitor, Mercedes, Ferrari ed Aston Martin in primis non sono riuscite a comprendere gli sviluppi tecnici che hanno portato gli specialisti di Milton Keynes a fare una tale differenza sui rettilinei.
Su piste bagnate, quando i commissari vietano l’utilizzo dell’ala posteriore mobile, i valori tra i team sono meno marcati. La Red Bull Racing conserva, ugualmente, un vantaggio impressionante frutto di una monoposto agile tra le curve e velocissima sul dritto, ma ben presto questa supremazia tecnica potrebbe essere messa in discussione da una decisione che sconvolgerebbe i tempi cronometrati in qualifica.
Gli organizzatori nonostante il successo di pubblico stanno osservando un dominio senza precedenti storici nella categoria regina del Motorsport. La Red Bull Racing ha vinto tutte le gare sin qui disputate nel 2023, grazie a 10 successi di Max Verstappen e due a firma di Sergio Perez. Mai nella storia un team aveva conquistato un tale numero di trionfi consecutivi al di là dei successi nelle Sprint Race.
Per ovviare a questa formula noia potrebbe essere disabilitato il DRS in qualifica, lasciandolo solo in gara. Secondo quanto è emerso sulle colonne di AMuS la soluzione tenderebbe a limitare la supremazia tecnica della RB19 nel Q1, Q2 e Q3, sebbene poi rimarrebbe un vantaggio evidente in gara.
La soluzione a campionato in corso, naturalmente nascerebbe per contrastare il risultato sempre più scontato degli uomini della squadra austriaca. Ferrari e tutti gli altri top team sperano di avere presto la possibilità di giocarsi più partenze al palo possibili. Leclerc è riuscito a strappare in questa stagione due pole position alla RB, a Baku e a Spa Francorchamps, mentre Lewis Hamilton ha siglato la sua centoquattresima partenza al palo in carriera ottenendo il miglior tempo sul tracciato dell’Hungaroring.
In gara poi non c’è stato nulla da fare, nonostante una RB19 non partisse nella prima casella in griglia. Il drink team con il DRS raggiunge una top speed di 340,8 km/h, come è emerso sui lunghi rettilinei dell’iconico tracciato belga. Ma cosa accadrebbe se il ban del DRS arrivasse nelle prossime qualifiche?
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