MotoGP in tumulto, Honda e Yamaha aiutate? Scatta la ribellione

La crisi profondissima di Yamaha e Honda in MotoGP ha portato la Dorna a valutare la possibilità di ripristinare le concessioni.

Per anni in MotoGP ha dettato legge la Honda. Fatta eccezione per la stagione 2015 dove a dominare fu la Yamaha, la casa di Tokyo ha vinto dal 2011 al 2019. Nelle tre annate precedenti al 2011, invece, fu la casa di Iwata a rubare la scena, grazie alle super performance di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. In quegli anni nessuno avrebbe potuto contrastare il dominio delle case giapponesi.

MotoGP in tumulto, Honda e Yamaha nel mirino
MotoGP (Ansa) tuttomotoriweb.it

Solo la Ducati era riuscita ad inserirsi nel duopolio delle due regine nipponiche della MotoGP, nel 2007, con l’inaspettato trionfo di Stoner. In epoca recente, invece, la casa di Borgo Panigale ha aperto un ciclo. Nel 2020 è arrivato l’agognato riconoscimento iridato nei costruttori con il tandem italiano Dovizioso – Petrucci. Nelle ultime due annate ci hanno pensato Pecco Bagnaia e Jack Miller a tenere alta la bandiera nel team factory.

Alla vigilia del 2023 diversi rider avversari hanno iniziato a criticare lo strapotere tecnico della Desmosedici. “Il potere logora chi non ce l’ha“, diceva Andreotti. A quanto pare in MotoGP la Ducati logora chi non la guida.

La Desmosedici è diventata il punto di riferimento, mentre Honda e Yamaha si sta contendendo l’ultimo posto in graduatoria. L’assenza di un team satellite per la casa di Iwata è pesata come un macigno, mentre per la Honda gli infortuni di Marc Marquez hanno segnato una crisi senza precedenti.

L’unico centauro del team di Tokyo in grado di interrompere il digiuno di vittorie in top class è stato, paradossalmente, Alex Rins su una RC213V del team satellite LCR al COTA. L’ex Suzuki ha già firmato per il 2024 con la squadra rivale della Yamaha.

A dire addio alla M1 sarà Franco Morbidelli, mentre Fabio Quartararo continuerà ad essere il centauro di punta. Il problema dei giapponesi sono, naturalmente, i mezzi meccanici e non i piloti.

MotoGP, è scontro sulle concessioni

Nel Paddock si è iniziato a parlare del ripristino delle concessioni per aiutare i team in difficoltà. Un chiaro assist a Honda e Yamaha, ma il neo centauro della squadra RNF dell’Aprilia, Miguel Oliveira, ha una sua teoria al riguardo. Il portoghese ritiene che un maggior numero di moto dovrebbe essere soggetto a limitazioni e le squadre più piccole e in affanno dovrebbero ricevere più giorni di test e pneumatici rispetto ad ora.

MotoGP, è scontro sulle concessioni
Miguel Oliveira (Ansa) tuttomotoriweb.it

Dopo aver corso in KTM, Oliveira ha debuttato nel 2023 in Aprilia. L’esordio è stato amarissimo, finendo per essere centrato in pieno da Marc Marquez. In una intervista rilasciata a Motorsport.com il centauro portoghese ha annunciato: “Il mio pensiero è che dovremmo creare un sistema in cui, prima di tutto, si crei un approccio tecnico uguale nelle gare di MotoGP“.

Il riferimento, naturalmente, è alla Ducati che schiera ben 8 moto in pista. Secondo Oliveira occorre trovare un equilibrio, magari dando più limitati in termini di omologazioni, di giorni di test, di personale a chi gode di più moto. Le concessioni, introdotte nel 2014, dovrebbero aiutare così a bilanciare le performance di tutti i team.

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