Il pilota abruzzese è tornato a parlare di una fase spiacevole della sua carriera. Ecco cosa ha condizionato Andrea Iannone in passato.
La buona notizia è che Andrea Iannone tornerà protagonista nel 2024, dopo la lunga assenza dalla pista a causa del squalifica per doping. L’abruzzese è stato uno dei migliori talenti della sua generazione, riuscendo a coronare il sogno di correre nel team factory della Ducati. La sua carriera è stata condizionata dal processo per doping che lo ha rimosso dalla griglia, ai tempi dell’Aprilia, in un età in cui avrebbe avuto ancora molto da dire.
La sentenza, inasprita in secondo grado, avrebbe tolto la gioia di gareggiare a tanti, ma non a lui. Il nativo di Vasto ha sempre creduto nelle sue possibilità, anche nei momenti più bui. Si è sempre allenato per tenersi, fisicamente, al top della forma in vista di un ritorno in sella ad un bolide. Senza squalifica avrebbe aiutato la casa di Noale nel suo percorso di rinascita in top class. Andrea ha la stessa età di Aleix Espargaró.
Sarebbe potuto essere uno dei rider più esperti oggi della MotoGP. Nel 2019 ha preso parte alla sua ultima annata nella classe regina. Dopo quattro anni, per l’esattezza il 17 dicembre 2023, celebrerà la fine di un incubo. Sarà un capodanno dolcissimo, insieme alla sua bella Elodie, in vista di un 2024 da ricordare. L’abruzzese è stato selezionato dalla squadra satellite Ducati Go Eleven, diretto da Gianni Ramello. Il team può contare sul pilota tedesco Phillip Oettl e in vista dell’anno venturo ha grossi obiettivi.
Nel weekend di Imola, Andrea Iannone si è confrontato Gianni Ramello per limare gli ultimi dettagli dell’accordo. Nella prossima stagione gareggerà in sella ad una Panigale V4R con le stesse specifiche del team Aruba, campione in carica. Il suo obiettivo sarà quello di farsi notare dalla squadra ufficiale della casa di Borgo Panigale, anche perché Alvaro Bautista potrebbe tra un anno e mezzo appendere il casco al chiodo.
Il rimpianto di Andrea Iannone
“Con la mentalità che ho ora, farei molte cose in modo diverso – ha annunciato ad Icon Magazine il vincitore di 13 GP nel Motomondiale – Non avrei lasciato la Ducati. Avevo delle opzioni: ho dovuto scegliere l’una e non l’altra, ma ho lasciato il cuore in Ducati“. Nel 2016 ha trionfato in Austria in sella alla Desmosedici. Al temine di quell’annata è stato sostituito dal cinque volte campione del mondo, Jorge Lorenzo.
Dopo l’esperienza sulla Rossa, il rider ha corso per due anni in Suzuki. L’esperienza successiva in Aprilia, invece, è stata stravolta dalla sentenza di condanna per il doping. Oramai è acqua passata. Il rider riavrà la sua patente per correre in SBK e si è detto molto contento anche dell’interesse che ha avuto da parte di diverse squadre. Qualche settimana fa si è reso protagonista di un test, insieme allo storico collaudatore della Ducati, Michele Pirro.
Non è importante cadere, ma sapersi rialzare. Iannone ha reagito da campione. Ora potrà tornare a correre a 300 km/h. “Vorrei recuperare tanti momenti felici, ma negli ultimi anni mi sono sempre sentito libero, mai intrappolato“, ha chiosato l’ex rider della Ducati in top class.