Prezzi record per la benzina e ferragosto amaro per gli automobilisti italiani: decidi di muoverti con la famiglia? Occhio alle batoste.
La tregua è durata davvero poco. Sarà un ferragosto decisamente “bollente” per automobilisti e vacanzieri d’Europa e d’Italia. Mettersi in auto in questo momento per garantirsi due o tre giorni all’insegna del puro divertimento, al mare o in una città d’arte? Pensateci bene prima di farlo!
Dimenticatevi, ancora una volta, l’Italia del sole e dei sorrisi: e non sono frasi fatte da allarmismo. Qui c’è davvero poco da gioire. Potrebbe costare davvero caro per le famiglie di casa nostra questo ferragosto 2023, e non solo in termini di alberghi, case in affitto (a trovarne si è fortunati…), ombrelloni o pranzi e cena al ristorante. “La digestione” post pasto rischia di essere davvero lunga e dolorosa e non solo per il conto dell’immancabile spaghetto a vongole e della frittura di pesce.
Di cosa parliamo? L’incubo benzina è tornato. Il “nostro incubo” peggiore bussa di nuovo alle nostre porte. E allora non è affatto un caso che una buona parte degli italiani rinuncerà a lasciare la propria città. Meglio, per molti, lasciare l’auto in garage, meglio godersi la festa di piazza, i fuochi d’artificio e il cantante di turno. Il viaggio in auto lontano da casa potrebbe essere davvero deleterio per le tasche delle famiglie che già boccheggiano da tempo. Se poi ci mettiamo i costi di cibo, soggiorno e divertimenti, il tutto rischia di trasformarsi in un vero salasso.
Le cifre parlano chiaro, gli esperti lanciano l’allarme che è palese nei numeri. Solo alla vigilia della settimana di Ferragosto la benzina è arrivata a costare in media 1,928 euro al litro e il gasolio 1,807. Le associazioni dei consumatori di casa nostra, naturalmente, sono da tempo di nuovo sul piede di guerra. Cerchiamo di capire, con precisione, cosa sta accadendo in Italia e nella Vecchia Europa e come si è arrivati a questi nuovi rincari.
Per chi si sposta in autostrada tra il 14 ed il 15 agosto le cifre salgono ancora. In self service, per la benzina, siamo a 2,14 euro a litro.
Cifre pazzesche, insostenibili. Eppure il Ministro Alfonso Urso aveva promosso l’operazione trasparenza, chiedendo ai distributori, con molti giorni di anticipo rispetto al ferragosto, con la cosiddetta “operazione cartelloni”, di mettere in chiaro i prezzi, così da mettere in condizione le famiglie italiane di scegliere. Per tutta risposta è accaduto qualcosa di inatteso.
Negli ultimi giorni benzina e diesel hanno registrato una vera e propria impennata, di oltre 3 centesimi al litro per la verde e di ben 5 centesimi per il gasolio. Un aumento inatteso? A livello europeo la situazione è la medesima. I rincari sono soprattutto alle stazioni di servizio della autostrade.
E dove volete che si fermino i vacanzieri a fare rifornimento? In città, almeno per chi ci resta, l’auto probabilmente rimarrà chiusa in garage o nel parcheggio sotto il proprio palazzo o la propria abitazione privata. Meglio la bicicletta o una passeggiata a piedi con i bambini.
Le associazioni di consumatori, gioco forza, invocano nuovamente l’ormai celebre taglio delle accise e chiedono che scatti in automatico superata una certa cifra. E mentre l’operazione trasparenza del Ministro Urso si rivela un flop, a livello regionale, in Italia, spiccano Puglia, Alto Adige e poi a seguire Calabria e Liguria.
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