Lavorare in Red Bull Racing è diventato il sogno di tutti gli ingegneri nel mondo. Crescere in un ambiente di eccellenza assoluta a Milton Keynes è anche molto remunerativo.
I trionfi di Max Verstappen hanno messo in luce l’organizzazione perfetta della squadra anglo austriaca. I vertici sono stati straordinari nel saper individuare i migliori talenti del Motorsport e il riferimento non è solo ai piloti, ma anche ai tecnici e ai meccanici migliori al mondo.
Aver strappato a squadre ben più blasonate il miglior progettista della storia della Formula 1, Adrian Newey, ha rappresentato l’esempio lampante della programmazione avuta agli albori dai dirigenti. Il fondatore della Red Bull, Dietrich Mateschitz, era un grande appassionato di Motorsport e decise di competere nella massima categoria, sfruttando la crisi della Jaguar.
Una volta acquisita la factory in Inghilterra furono scelti uomini sconosciuti ai più, come il team principal Christian Horner, che iniziarono a gettare le basi per un progetto vincente. In meno di vent’anni la Red Bull Racing è diventata un punto di riferimento per tutti coloro che sognano di lavorare nel circus della Formula 1.
Dietro ai successi della squadra austriaca vi sono uomini e donne straordinarie che, rispettivamente nei propri ruoli, riescono a lavorare con serenità e determinazione.
La presenza di un genio come Newey ha aiutato una intera equipe di ingegneri a crescere ed arrivare pronti per svolgere ruoli di primissimo piano. L’Academy nella Red Bull Racing non è solo proiettata alla scoperta dei migliori giovani driver del Motorsport, ma concerne anche lo sviluppo di una serie di figure che operano a Milton Keynes. Un esempio in tal senso è la strategist, Hannah Schmitz, che seguendo le orme dei responsabili che l’hanno preceduta, ha ricevuto al momento giusto della sua maturazione professionale un ruolo di primo piano al muretto.
I guadagni in Red Bull
I meccanici della squadra austriaca si sono dimostrati, inoltre, i migliori del circus, riuscendo a strappare sempre i tempi migliori nei pit stop. Sotto tutti i punti di vista la Red Bull Racing rappresenta l’esempio di un team inclusivo e sviluppato per vincere.
Nei momenti di difficoltà la squadra non si è persa d’animo ma, senza clamorosi stravolgimenti, ha conservato le figure storiche, affiancandole a giovani ingegneri che avessero volontà di eccellere in un mondo dove i secondi sono i primi sconfitti.
A differenza del contesto pressante italiano, coloro che hanno avuto la capacità di essere scelti dal team campione in carica per lavorare nella factory di Milton Keynes godono di un ambiente lavorativo altamente sfidante ma ben compensato da stipendi da favola. Se il vostro obiettivo è conseguire la laurea in ingegneria per sperare di entrare un giorno in un team di Formula 1, vi consigliamo di affiancare allo studio universitario, quello della lingua inglese.
Oggi risulta un fattore indispensabile per un professionista e le soddisfazioni che potrete togliervi saranno, di gran lunga, superiori rispetto al limitato contesto nostrano. Un ingegnere della Red Bull Racing in UK, infatti, percepisce un salario medio annuo di circa 90mila euro all’anno.