Il duello tra Valentino Rossi e Marquez va oltre il tempo e i confini sportivi. Anche se ormai non si sfidano più in pista.
Questa volta a tirare in ballo il rivale è stato lo spagnolo, che ha voluto raccontare una sua versione dei fatti del periodo passato a battagliare con Il Dottore. Nella sua autobiografia non poteva non esserci spazio per quello che è stato il suo idolo d’infanzia.
Quando Marquez arrivava nella massima serie del motociclismo, Valentino Rossi era ormai in fase calante. Le carriere dei due si sono intersecate in MotoGP a partire dal 2013, fino al 2021. In realtà un lungo periodo di 8 anni che ha saputo mostrare al mondo di che pasta erano fatti entrambi. Ad essere onesti però, solo nei primi 3-4 c’è stata lotta ad armi pari, con lo scandalo del 2015 a segnare un punto di svolta.
Rossi era il pilota affermato che tutti conosciamo, all’inseguimento di quei record che solo lui poteva battere, come il decimo titolo iridato. Dal canto suo il fenomeno di Cervera era un rookie, alle prime esperienze ma con un talento smisurato.
Inevitabile che con questi ingredienti venisse fuori un duello con i fiocchi e difficilmente con un happy ending. Così è stato e da duello si è arrivati a parlare di guerra, in pista a suon di ruotate, con dichiarazioni al vetriolo (vedi la conferenza di Rossi pre-GP della Malesia).
Marquez torna a parlare di Valentino Rossi: “Sarei voluto essere nella sua testa”
Marc Marquez ha deciso di raccontare molti dei particolari del suo rapporto con Valentino Rossi all’interno del suo libro: “Essere Marc Marquez: come vinco le mie gare”.
Un’autobiografia introspettiva che il campione di Cervera ha dato alle stampe proprio in questo periodo, affrontando anche temi inediti e aspetti al di fuori della sfera personale. Negli 8 capitoli realizzati, come detto, c’è spazio anche per Valentino Rossi, precisamente nel sesto e nel settimo. Il primo dei due, intitolato “L’ego”, affronta il tema del rispetto reciproco con “Il Dottore” perso dopo gli episodi noti del 2015.
“Mi ha accusato di cose assurde – ricorda Marquez – ha esagerato e da essere il mio eroe era diventato aria per me e continua ad esserlo”.
Nel settimo capitolo, “Idolo“, entra proprio nello specifico di questo concetto, aggiungendo: “Sarei voluto essere nella testa di Rossi negli ultimi 4 anni della sua carriera, quando è rimasto bloccato tra il 10° e il 15° posto. Un vincitore come lui che lascia la moto ufficiale, non capisco come ci sia riuscito”.
In effetti verrebbe da dire che alla fine il destino gli sta presentando il conto, con una situazione tecnica molto simile per lui ora in Honda, nella speranza di poter tornare competitivo come era in quegli anni.