La Scuderia Ferrari spera di riaprire la storia di un Mondiale che sembrava oramai chiuso a doppia mandata. Ecco cosa sta accadendo.
Il Gran Premio del Brasile del 2008 è passato alla storia come uno dei round più avvincenti di sempre. Felipe Massa e Lewis Hamilton si giocarono il mondiale all’ultimo giro. Come in un film il nativo di San Paolo avrebbe dovuto vincere per festeggiare davanti al pubblico di casa. L’ex pilota della Sauber aveva atteso quel momento da tutta la vita.
Felipe Massa avrebbe conquistato il primo titolo della sua carriera in F1, se solo il driver della McLaren Mercedes, Lewis Hamilton, non fosse andato oltre il quinto posto. L’alternativa era un secondo posto per il ferrarista con l’anglocaraibico solo ottavo. Sembrava una missione impossibile, ma dopo quanto accaduto l’anno precedente nella sfida tra Kimi Raikkonen e il duo di Woking, oramai, i fan della Rossa erano abituati ai miracoli sportivi.
Felipe Massa scese in pista con l’obiettivo di vincere e sperare. Con 7 punti di ritardo, con il vecchio sistema di attribuzione, avrebbe dovuto fare la danza della pioggia. Il brasiliano poteva vantare una monoposto di altissimo profilo sul piano tecnico. Senza il caotico GP di Singapore, probabilmente, l’ultimo atto avrebbe raccontato un’altra storia. Il crashgate targato Renault segnò una delle pagine più brutte della storia della categoria regina del Motorsport.
Felipe Massa marcò la pole position ad Interlagos e, senza alcun errore, vinse il Gran Premio, facendo segnare anche il giro più veloce. Per diversi secondi Felipe ebbe l’illusione di essere diventato campione del mondo. Il box della Rossa esplose con il padre del brasiliano già in festa, poi la doccia fredda. L’anglocaraibico era in atroci difficoltà, subendo il sorpasso che sarebbe potuto essere decisivo di Sebastian Vettel.
Timo Glock della Toyota, però, sull’acqua non stava in strada è fu sopravanzato da Lewis nell’ultimo settore. Il #44 si laureò campione del mondo, mentre Massa dovette ingoiare un boccone amarissimo. Per la Rossa arrivò l’ultimo mondiale costruttori. Il driver di San Paolo ha cambiato vita, ma non ha ancora dimenticato l’atroce beffa che subì nella domenica di Singapore.
Il drammatico pit con il distacco del bocchettone è cosa nota, ma quel GP non sarebbe neanche dovuto essere considerato valido, a seguito delle indagini che dichiararono colpevole i protagonisti del crashgate. Nel 2009 FIA aprì una inchiesta sull’incidente sospetto di Piquet Junior. Il figlio d’arte confessò di essere stato convinto a schiantarsi di proposito da Symonds e Briatore contro le barriere. I tecnici del team francese gli avevano persino indicato la curva esatta e anche il giro per favorire il teammate Alonso.
La Renault manipolò il Gran Premio di Singapore. Massa ha avviato un’azione legale contro la F1 e la FIA per avere un risarcimento danni derivanti dallo scandalo crashgate. Un esame è in corso. Il signor Massa è il legittimo campione piloti del 2008 secondo l’esposto. Ben presto si saprà cosa decideranno nella stanza dei bottoni. I fan della Rossa già sognano il clamoroso ribaltone.
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