Valentino Rossi, nove volte campione del mondo, aveva indicato Pecco Bagnaia come suo erede naturale. Il ducatista si è laureato campione del mondo nel 2022, ma non è bastato.
Valentino Rossi ha fatto di tutto per lasciare la top class in ottime mani, avendo messo su un Academy che ha già garantito ottimi frutti. Il primo prodotto della scuola di Valentino Rossi è stato Franco Morbidelli, vice campione del mondo di MotoGP nel 2020, mentre Pecco Bagnaia è riuscito a sfatare il tabù per i colori italiani che andava avanti da 13 anni, dato l’ultimo mondiale targato Valentino Rossi nel 2009.
Bagnaia si è formato nella VR46 per poi come consacrarsi, definitivamente, con la casa di Borgo Panigale. Il torinese è riuscito lì dove il suo maestro aveva fallito anni prima, in un biennio sfortunato sulla Rossa, tuttavia i risultati conseguiti nella passata stagione non sono stati utili per registrare un boom di ascolti. Il ducatista è il più classico dei bravi ragazzi che instaura e mantiene rapporti pacifici di amicizia con i suoi principali contendenti in pista, denotando anche una grande maturità davanti alle telecamere. Ecco quanto guadagna.
Max Biaggi, Valentino Rossi, nonché anche Loris Capirossi, avevano fatto molto parlare di sé dentro e fuori la pista. Il #46 è diventato un’icona delle due ruote non solo per le sue vittorie in tutte le classi a cui ha preso parte, ma anche per un carattere irriverente che ha generato forti rivalità con i fenomeni della sua gen. Il Dottore ha reso i duelli del Motomondiale molto più accattivanti anche per coloro che non erano degli appassionati della categoria.
Si deve a Valentino Rossi la crescita esponenziale del movimento a tutte le latitudini, avendo avuto un impatto generazionale senza precedenti storici. Il ritiro di Valentino Rossi, nel 2021, ha rappresentato un forte scossone per l’intero movimento del motociclismo ma prima o poi il rider italiano avrebbe dovuto appendere il casco al chiodo.
MotoGP, Bagnaia confronto con Valentino Rossi
Il suo addio alla MotoGP è giunto anche molto tardi, oltre le più rosee aspettative, soprattutto a causa dello scoppio della pandemia da COVID-19. In più di un’intervista il Dottore ha dichiarato che avrebbe preso in considerazione un ritiro anticipato se solo vi fosse stata la tradizionale onda gialla sulle tribune. L’ex Yamaha ha deciso dal 2022 di dedicarsi all’automobilismo.
In teoria avrebbe anche potuto salire in sella ad una delle Ducati Desmosedici del suo team Mooney VR46 ma ha preferito, giustamente, garantire la crescita di suo fratello minore, Luca Marini, e del centauro romagnolo Marco Bezzecchi. Quest’ultimo, nel 2023, sta dimostrando di essere una delle promesse del Paddock.
Pecco Bagnaia sperava di poter inglobare nel suo tifo l’esercito yellow del Dottore, ma i dati sull’audience del 2022 non hanno sorriso alla Dorna. Il calo, infatti, degli ascolti è stato vistoso e solo grazie alla novità dello Sprint Race, nel 2023, si è tornati a registrare dei numeri positivi sugli spalti e in TV. Il percorso che potrebbe portare Bagnaia a diventare una leggenda delle due ruote pare ancora molto lungo.