Per chi ha intenzione di abbandonare la cara vecchia auto termica per passare alla tecnologia elettrica c’è una pessima notizia. Ecco di cosa si tratta.
Il mondo dell’Automotive è stato stravolto dalla nascita delle prime auto elettriche. Con il dieselgate e la volontà di cercare la soluzione a tutti i problemi di inquinamento nel divieto delle vetture con motori a combustione hanno cominciato a proliferare nuovi marchi. Come api sul miele molti brand hanno compreso l’enorme potenziale del business e hanno immesso sul mercato EV a prezzi elevatissimi.
Persino le utilitarie sono state commercializzate a cifre iperboliche, rendendo molto complesso per gli italiani immaginare la transizione. Del resto gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una crisi economica con pochi precedenti storici. Gli italiani sono stati costretti a ripensare, interamente, alle proprie priorità.
L’Italia, ad oggi, presenta uno parchi circolanti più vetusti d’Europa e, nel dubbio, c’è un immobilismo totale. I numeri delle vendite negli ultimi 3 anni sono crollati. Pensate che l’auto elettrica più venduta in Italia, nel 2022, è stata la 500 elettrica.
La reginetta alla spina della FIAT ha convinto appena 6.285 automobilisti. A seguire, al secondo posto, la Smart Fortwo (4.545 unità vendute) e la Tesla Model Y (4.276). Sono numeri irrisori in un panorama di crisi senza precedenti.
La mancanza, inoltre, di una estesa rete di colonnine di ricarica non ha favorito la diffusione delle EV. Non tutti, infatti, hanno la fortuna di poter possedere villette con garage dove installare un punto di ricarica. Di conseguenze con città molto antiche e con pochi spazi l’Italia non sembra ancora pronta alla rivoluzione alla spina.
Auto elettriche, altra batosta per gli italiani
In un momento dove i prezzi dei carburanti sono alle stelle, molti progressisti green hanno pensato, giustamente, di prendere in considerazione, magari sfruttando gli ecobonus, l’acquisto di una EV. In ogni caso non arrivano buone notizie nemmeno dai rincari dell’energia elettrica. Dopo i 3 anni di crisi condizionati dalla pandemia da Covid-19, l’invasione russa in Ucraina ha generato una ulteriore inflazione, facendo schizzare i costi dell’elettricità alle stelle.
In base a un’indagine condotta sulla ricarica delle auto elettriche, l’Italia è il 4° Paese più costoso in Europa con un aumento del +18% nel secondo semestre 2022. Naturalmente le cose non sono migliorate nel 2023 e, probabilmente, non sorrideranno agli italiani in futuro. Il nostro Paese ha sempre la capacità di distinguersi in negativo. Nelle prime tre posizioni si sono piazzate Danimarca, Belgio e Repubblica Ceca.
L’analisi presentata dall’irlandese Switcher su dati Eurostat, ha rilevato che, a fine 2022, i costi medi di ricarica per uno spostamento di 100 km sono aumentati del +21% rispetto al primo semestre dello stesso anno, mentre in Italia l’aumento è stato del +18%. Poi il tutto varia da auto ad auto. Una Smart elettrica non ha lo stesso costo di una Tesla.
La forbice è notevole. In Kosovo, la realtà più economica, una ricarica completa costa in media 3,92 euro e per fare 100 km si spendono appena 1,14 euro. Per una ricarica completa, nel Belpaese, occorrono in media 22,43 euro e per 100 km si spendono 6,53 euro.