Il pilota monegasco della Ferrari ha spiegato, alla vigilia della tappa olandese, che la situazione è preoccupante. Quanto? Incredibile cosa si è lasciato sfuggire Leclerc.
Che la situazione non fosse delle migliori in casa Ferrari lo si era già capito all’inizio della stagione. Pronti, via e CL16 fu costretto al ritiro nella tappa del Bahrain a causa di un problema tecnico. Dopo un intero inverno a dichiarare che la SF23 non avrebbe più sofferto di imprevisti, il Principino di Monaco si ritrovò subito a piedi e con il primo 0 del campionato.
Le performance della erede della F1-75 non hanno mantenuto fede alle aspettative. La squadra italiana avrebbe dovuto accorciare il gap dalla vetta, mettendo in pista la Ferrari più veloce di sempre. Dichiarazioni che uscirono dalla bocca dell’a.d. Benedetto Vigna che, da febbraio, ha scelto di non proferire più parola sul tema. Forse uno dei primi a comprendere la gravità della situazione fu Carlos Sainz. Il teammate di Leclerc, già dopo le primissime uscite stagionali, parlò di filosofia progettuale sbagliata.
Frederic Vasseur, neo t.p. al posto di Binotto, è stato costretto ad uscire allo scoperto, dopo svariati tentativi di sotterrare la polvere sotto un tappetto di aggiornamenti non riusciti. La Ferrari sarà costretta a ripartire, dopo due anni di wing car, da un foglio bianco o quasi nel 2024 nel disperato tentativo di tenere il passo delle competitor. Aston Martin e Mercedes sono cresciute rispetto al 2022 e persino in McLaren sembrano esserci idee più chiare. E la Red Bull?
Leclerc, prossimo ad un rinnovo contrattuale con la Rossa, è consapevole di tutti i problemi che affliggono la monoposto di quest’anno. Ha marcato due pole e firmato tre podi, ma per un pilota delle sue qualità sono quasi momenti di gioia soffocata. Il connazionale Max Verstappen, infatti, vince interrottamente dal 2021 ed è sempre più vicino alla conquista del suo terzo riconoscimento iridato.
Gli sviluppi non sono serviti al figlio d’arte di Hervé per lottare per il primo gradino. In 5 anni a Maranello CL16 ha raccolto appena 5 vittorie. In vista della tappa di Zandvoort non vi sono troppe speranze per il venticinquenne, ma il problema non sarebbe limitato solo al 2023. Per spodestare dal trono la Red Bull Racing servirebbe un miracolo prima dell’arrivo del nuovo regolamento delle Power Unit nel 2026.
Secondo Charles non si tratta di assumere nuovo personale. Gli ingegneri attuali che lavorano a Maranello sono molto bravi, ma per raggiungere il livello della RB occorrerà tempo. “Stiamo provando a recuperare la Red Bull, ma ha un margine molto ampio e sarà dura raggiungerla prima del cambio di regolamento“, ha annunciato nella press conference l’alfiere della Ferrari.
In qualifica la Rossa non è così lontana dalla wing car austriaca, ma in gara c’è una differenza abissale. Non a caso la RB19 ha vinto, sin qui, tutte la gare disputate nel 2023 e si sta avvicinando, a grandi passi, alla certezza matematica del titolo costruttori. In Ferrari si dovrà lavorare sul ritmo gara, sperando che basti.
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