La Honda sta vivendo un’annata da incubo e non lotta per il mondiale da troppe stagioni. Ora c’è un dato che fa paura.
La MotoGP è arrivata al giro di boa, con un dominio Ducati che è evidente in tutto e per tutto. Le grandi delusioni sono i colossi giapponesi Honda e Yamaha, che sono in fondo alla classifica costruttori, e che ormai fanno una fatica enorme a chiudere in zona punti con regolarità.
A risentirne in modo particolare è senza dubbio Marc Marquez, che ormai da due anni non vince più una corsa. La crisi tecnica della RC213V ha demolito le sue aspettative di tornare al vertice, ed ora servirà un vero e proprio miracolo per pensare di chiudere il gap in breve tempo.
La Honda è inferiore alla Ducati in tutto, ed anche Aprilia e KTM sono molto lontane per il momento. Nelle ultime ore, è emersa anche una statistica che non può lasciare tranquilli i rider della casa del Sol Levante, che confermano le difficoltà di guida di una moto molto nervosa.
Honda, la statistica è da mani nei capelli
La Honda è la peggior moto del lotto, ed ora è arrivata anche la conferma di una statistica che in tanti avevano ipotizzato. Al vertice di una classifica non certo ambita, ovvero quella del maggior numero di cadute, ci sono proprio due piloti della casa dell’Ala Dorata, vale a dire Marc Marquez e Joan Mir, scivolati 16 e 14 volte, un numero troppo elevato considerato che sono state corse solo 10 gare.
Arrivati a metà stagione, i due rider ufficiali della casa nipponica hanno totalizzato ben 30 cadute, e considerando che mancano ancora 11 week-end non c’è da star molto tranquilli sul proseguimento del campionato. Sono “solamente” sei le scivolate di Takaaki Nakagami, al pari di Pecco Bagnaia.
Il numero relativamente basso di scivolate del giapponese è una sorpresa, ma è anche l’unico che non si è mai infortunato in questa stagione tra i piloti della Honda, prendendo parte a tutte le gare. Molto male è andata ad Alex Rins, lontano dalle piste dal Mugello, dove si fratturato tibia e perone.
Marquez ha fatto sapere di aver cambiato approccio, ed infatti, in Austria non è mai caduto, pensando solamente a finire la gara. Si tratta di un qualcosa di molto lontano dal DNA di combattente di questo campione, abituato a dare sempre il massimo, ma ora serve soprattutto raccogliere dati e sperare in una seconda parte di campionato migliore. Secondo alcuni rivali, tuttavia, la casa dell’Ala Dorata tornerà presto competitiva, dal momento che le risorse per farlo non mancano di certo.
Luca Marini, parlando del passaggio di Johann Zarco dalla Ducati Pramac al team di Lucio Cecchinello, ha detto che i giapponesi torneranno presto al vertice, e che il rider francese ha fatto la scelta giusta. Solo il futuro ci dirà se Johann ci avrà visto lungo, ma per il momento, il gap tecnico con le moto europee è ancora enorme.