La Ferrari ha lasciato Zandvoort con un’altra cocente delusione, ed i toni si sono alzati nel briefing. Cosa è accaduto.
In casa Ferrari si fa la conta dei danni dopo l’ennesimo week-end andato in archvio con una forte delusione. Il Gran Premio d’Olanda ha visto Carlos Sainz chiudere quinto, mentre Charles Leclerc si è ritirato per la terza volta in stagione. Il monegasco ha pagato un contatto con Oscar Piastri che ha danneggiato la sua auto.
A parte questo, è evidente come la Ferrari fosse una delle auto più lente in griglia, a conti fatti, superiore soltanto ad Haas, Alfa Romeo ed AlphaTauri sulla pista olandese, cosa che ci riporta mestamente a stagioni come il 2020. Dopo la gara è accaduto anche qualcosa di molto negativo.
Come ben sappiamo, dopo ogni sessione dei vari week-end di gara le squadre procedono al consueto briefing, in cui si parla di ciò che è successo in pista e di cosa non è andato per il verso giusto. Pare che in Ferrari le cose non siano andate proprio per il verso giusto dopo il Gran Premio d’Olanda, almeno secondo quanto riportato da “Motorsport.com“.
Sembra, infatti, che qualcuno abbia alzato la voce in maniera importante dopo l’imbarazzante fine settimana olandese, dove, come al solito, non ne è andata dritta una. Che la SF-23 potesse soffrire a Zandvoort ce lo aspettavamo tutti dopo aver visto il rendimento di questa vettura su piste ad alto carico come Monte-Carlo e Budapest, ma non che andasse così male.
La Ferrari però, ancora una volta, si è presentata in pista con un assetto del tutto sbagliato, come confermato da Robert Shwartzman, che ha girato nelle prime prove libere dopo aver lavorato alla preparazione del set-up al simulatore. A Maranello si continua ad avere sempre gli stessi problemi, con le simulazioni che non hanno dato in comune con la pista, e si è sempre poi costretti a lavorare duramente durante il fine settimana per correggere gli errori fatti a casa.
Come è possibile che una squadra così storica e ricca di materiale economico inciampi sempre negli stessi guai? Il medesimo discorso lo possiamo fare per la pessima gestione delle varie situazioni di gara, con l’imbarazzante pit-stop di Charles Leclerc nel quale mancava una gomma che è l’emblema di questo disastro.
Ormai è evidente che a Maranello non funzioni nulla, e sarebbe corretto iniziare a pensare a seri cambiamenti, cosa che potrebbe avvenire in chiave 2024, quando in pista ci sarà un’auto tutta nuova e ben diversa da questa. La prossima tappa è prevista a Monza, giusto in questo fine settimana, ed il Cavallino è chiamato ad un’impresa.
Va detto che, come quelle di Montreal, Spielberg e Spa-Francorchamsp, la pista italiana non necessita di un’auto dotata di una buona downforce, ma qui conta l’efficienza e la potenza della power unit. Per questo motivo, Leclerc e Carlos Sainz potrebbero puntare al podio, ma per il resto della stagione ci sarà da remare.
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