La casa modenese è diventata nota anche per i suoi potenti motori. La verità sulla produzione Ferrari vi lascerà a bocca aperta.
Le prestazioni della Ferrari sono tra i motivi che portano milioni di appassionati a sognare di possedere un’auto con il Cavallino. Da sempre il brand fondato dal Drake ha puntato su velocità di punta clamorose e sul know-how nel Motorsport. Il connubio performance top e affidabilità, difficilmente, cammina di pari passo. Ecco perché anche grandi marchi si affidano a degli specialisti esterni.
La Ferrari ha faticato, infatti, notevolmente in F1, non riuscendo a trovare la quadra con le Power Unit V6 turbo ibride. Hanno fatto la differenza, infatti, la Mercedes e la Honda che motorizza la Red Bull Racing. L’ex Presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, decise di accettare il nuovo regolamento, ma a Maranello non erano ancora pronti a questa rivoluzione tecnica. A capo dei motoristi della GeS fu nominato Wolf Zimmermann, responsabile dell’area Power Unit.
Motori Ferrari, ecco come stavano le cose
Per recuperare terreno dai principali competitor, la casa modenese aveva intrapreso una collaborazione tecnica (per un triennio) con l’azienda austriaca AvL. L’azienda è stata fondata dall’ingegnere Hans List nel 1948 ed è sempre stata specializzata sulla produzione di motori diesel per mezzi commerciali e industriali. Si tratta di una delle realtà più evolute al mondo nella componentistica e nell’ingegneria che opera nell’industria dell’Automotive.
La partnership con il Cavallino non ha dato i risultati sperati e le Power Unit sono state prodotte, dal 2018, nel Reparto Corse, come riportato su Motorsport.com. L’ingegnere Wolf Zimmermann, nell’ottobre 2014 aveva detto addio alla Mercedes AMG per lavorare a Maranello, ma non si è meritato la conferma. Con Marchionne la squadra ha puntato su tanti giovani italiani ma l’organizzazione orizzontale non ha aiutato.
C’è stata una deresponsabilizzazione di uomini al vertice sino alla scelta di invertire la rotta con John Elkann, successore del manager di Chieti naturalizzato canadese. Nonostante la Rossa abbia cominciato con il piede giusto il 2022, con i motori Superfast, alla lunga è emerso lo strapotere tecnico dei rivali della RB. Leclerc si è aggiudicato appena 5 tappe in 5 anni. Per sua fortuna la Rossa non ha avuto delle ripercussioni sul piano tecnico circa le vetture stradali.
Il prodotto è rimasto competitivo e i fatturati sono stati record. L’esperienza nel Motorsport è servita per un allargamento della gamma. La Rossa si lancerà anche nel sempre più variegato mondo delle EV con la presentazione nel 2025 della prima super Ferrari full electric.