Novità incredibili per quanto riguarda le auto elettriche, con alcuni pregiudizi che ormai sono stati smentiti dagli studi.
Quando si vive un periodo di profondi cambiamenti come quelli che stiamo vivendo nel mondo automobilistico, è normale che ci possano essere dei timori e della sfiducia verso il futuro. Le auto termiche ci hanno fatto compagnia per tutto questo tempo e ovviamente non è semplice separarsi.
L’elettrico è però ormai in modo sempre più evidente il futuro delle quattro ruote, con tutte le più grandi aziende che da tempo stanno facendo di tutto e di più per poter perfezionare il mercato. Non mancano di certo ancora i problemi, in particolar modo quelli legati alla durata in strada.
Purtroppo l’autonomia è ancora una tematica che merita di essere trattata con attenzione. Non si può pensare infatti di poter pensare di rispondere a tono alle auto con motore termico senza prima migliorare tutte i vari aspetti tecnici di vita quotidiana.
Ecco allora come mai anche le ricariche sono diventate un problema, con la tempistica che molto spesso si fa davvero estenuante. Sono state inventate per questo motivo le ricariche rapide, ovvero le Supercharger, anche se anche questo sono state oggetto di critiche.
La motivazione è legata al fatto che, per quanto effettivamente rendessero la ricarica più veloce, purtroppo comportassero anche un danno alla batteria delle auto. Per fortuna ora c’è uno studio che giunge dagli Stati Uniti e che vuole porre fine a ogni dubbio.
Tanti pregiudizi che hanno accompagnato le auto elettriche ora sono pronti a dissolversi. Sono con la chiarezza infatti si avrà modo di rendere queste vetture sempre più diffuse in tutto il mondo.
Ricarica Supercharger: ecco come funziona
Lo studio è stato portato avanti da Recurrent, un’azienda statunitense che da anni è specializzata nella compravendita delle auto elettriche usate. Ecco allora che il suo studio spiega come non ci sia alcuna correlazione tra il consumo eccessivo della batteria e l’utilizzo delle ricariche rapide.
L’azienda ha deciso di utilizzare un campione di ben 10.700 automobili, 6300 Tesla Model 3 e 4400 Tesla Model Y. Si è deciso di confrontare i vari veicoli in base alla ricarica utilizzata, con la metà delle auto che avevano subito almeno nel 90% dei casi una ricarica veloce, mentre l’altra metà aveva optato per la ricarica lenta sempre per un minimo del 90% dei casi.
Ecco che lo studio ha dimostrato che da un punto di vista statistico di fatto non vi è differenza tra i due metodi utilizzati. Nel corso degli anni è vero che l’autonomia diminuisce, ma lo fa nello stesso modo tra le ricariche lenti e quelle veloci.
Questo sta a significare che i software funzionano perfettamente e dunque anche i meccanismi legati alla batteria delle Tesla sono di primo livello. Al momento però questo studio è legato solo alle auto della casa statunitense, con Recurrent che però ha spiegato come nel prossimo futuro ha intenzione di ampliare le indagini anche a tutte le altre auto elettriche.