Nell’arco della sua carriera Leclerc ha ottenuto molto meno di quanto avrebbe potuto a causa di monoposto non competitive. Ecco perché il ferrarista ha scelto il numero 16.
Il monegasco non ha ancora avuto l’occasione di guidare auto dominanti. Ha sempre osato oltre i limiti per strappare risultati insperati, ma quando ha commesso degli errori ha goduto di una protezione dalla stampa totale. La ragione è legata ad una personalità autentica e molto genuina che piace ad adulti e giovani.
Lewis Hamilton e Max Verstappen hanno avuto auto da sogno, ma hanno dimostrato anche in giovanissima età numeri da fenomeno. Leclerc è sempre ad inseguire una totale consacrazione. ll coetaneo olandese, infatti, è vicino alla conquista nel terzo titolo iridato consecutivo, pur ottenendo sole 8 pole in più di Leclerc.
Questo dato ci dà l’opportunità di una dimensione sull’effettivo estro del figlio d’arte di Hervé che sul giro secco conosce pochi eguali. Leclerc, sfortunatamente, diventerà il pilota con il maggior numero di pole senza mai aver lottato per il titolo mondiale. Questo aspetto rende ancora più triste la situazione del ferrarista che certamente è entrato nel cuore degli appassionati ma al tempo stesso non è riuscito mai ad esplodere fino in fondo in un duello mondiale.
Dopo il secondo posto del 2022, miglior risultato di sempre in Formula 1, Leclerc ha perso motivazioni nel momento in cui non ha trovato fra le mani una monoposto competitiva che potesse permettergli di lottare per podi e vittorie ad ogni fine settimana. In questo scenario a dir poco apocalittico la Rossa, nel 2023, non ha fatto progressi rispetto agli altri compitor.
La scelta del numero di Leclerc
Il livello infimo dell’erede della F1-75 non ha aiutato nemmeno Carlos Sainz a progredire in una stagione dove la Red Bull Racing ha dominato incontrastata. Eppure nel 2019 Leclerc sembrava capace di poter lottare con le Mercedes di Hamilton e Rosberg a Monza, vincendo a distanza di 9 anni dal trionfo brianzolo di Alonso. Leclerc ha raccolto appena 5 trionfi in 5 anni a Maranello.
Senza una vettura all’altezza derivata non è più possibile pensare di poter lottare per grandi traguardi. Non è la F1 del passato. I miracoli non riescono nemmeno ai piloti più vincenti come Alonso e Hamilton. Leclerc è stato costretto a scegliere il n. 16 perché il suo preferito era il 7, ma apparteneva a Kimi Raikkonen, ultimo storico campione della Rossa.
A quel punto la seconda opzione era il #10 ma era già occupato. Alla fine Leclerc preferì 16 per la somma di 1+6, oltre alla sua data di nascita. Il prodotto dell’Academy della Ferrari è nato il 16 ottobre del 1997. Intorno alla sua immagine di giovane prodigio è stato costruito un personaggio da cui non sarà facile uscire. La sua completa maturazione lo porterà ad essere più spietato in pista e audace davanti alle telecamere? Ciò che conta per Leclerc è lottare e vincere un Mondiale con in petto il Cavallino. Questo è stato il suo sogno sin dal primo giorno che è giunto a Maranello.