In casa Red Bull si guarda al futuro con la consapevolezza che il 2024 può offrire qualcosa di diverso rispetto ad oggi.
Il campionato di F1 targato 2023 sta volgendo verso la fine, con la Red Bull e Max Verstappen lanciati verso altri titoli mondiali. In questo fine settimana si corre il GP di Singapore, con il team di Milton Keynes che può già vincere il titolo costruttori, anche se servono dei piazzamenti precisi da parte degli altri per farcela.
La RB19 è già nell’olimpo delle monoposto di F1 migliori di sempre, un prodigio di ingegneria che è stata anche più forte delle sanzioni per lo sforamento del Budget Cap. Sin dai test in Bahrain si era visto quanto fosse superiore, disegnando uno scenario inquietante per questa stagione, che si è poi confermato in pista.
La Red Bull sembra avere almeno un anno di vantaggio sui rivali, che in una F1 dove c’è il Budget Cap ed i test sono molto limitati pare impossibile da recuperare, almeno sino a fine 2025, quando si esaurirà questo ciclo tecnico. La superiorità dei campioni del mondo è tale che anche correndo con l’auto di quest’anno si potrebbe vincere anche il prossimo titolo.
La cosa è incredibile anche solo da pensare, ma rende bene l’idea di quanto abbiano allungato nei confronti dei rivali. La RB19 ha impostato la sua superiorità sul lavoro del proprio fondo, parte fondamentale delle auto ad effetto suolo. I rivali non ci hanno capito molto da questo punto di vista, e devono solo sperare in un miracolo.
Red Bull, Pierre Waché crede in un 2024 più aperto
In un’intervista esclusiva concessa a “GPFans.com“, il direttore tecnico della Red Bull, Pierre Waché, ha detto chiaramente che teme un ritorno dei rivali in chiave futura: “Credo che il vantaggio che abbiamo potrebbe drasticamente ridursi nel 2024, McLaren e Williams sono già cresciute tantissimo, se Mercedes e Ferrari fanno lo stesso saremo nei guai. A quel punto, la lotta non sarà più a nostro favore, mi immagino che le prestazioni saranno molto più vicine rispetto al passato“.
Waché ha poi mandato una frecciatina a chi non ha trovato la giusta via di sviluppo: “Le prestazioni sono molto più ravvicinate rispetto allo scorso anno, lo fanno ben capire team come Aston Martin e McLaren, ma poi ci sono anche persone che non hanno ottenuto ciò che avrebbero voluto ottenere. Questo dominio non è solamente legato al nostro lavoro, ma anche al fatto che gli altri non sono arrivati dove avrebbero voluto“.
Il direttore tecnico della Red Bull crede che la sanzione in galleria del vento possa causare ancora problemi: “La sanzione che abbiamo avuto in termini di Budget Cap durerà sino ad ottobre, questo sarà un grande problema per sviluppare l’auto del 2024. Riduce la nostra capacità di ricerca, anche se non ci rallenta, ma comunque diminuisce il nostro sviluppo. Come si può vedere abbiamo meno aggiornamenti degli altri, ed anche il prossimo anno avremo meno ricerca. Questo è un rischio per noi“.