La Red Bull sta dominando il mondiale, ma è di nuovo nell’occhio del ciclone. Ecco cosa sta succedendo e chi rischia.
La F1 sbarca a Singapore per il 15esimo appuntamento stagionale, con la Red Bull che può già festeggiare il titolo costruttori. Nella storia del Circus un mondiale non è mai stato assegnato sul tracciato di Marina Bay, ma la RB19 schiacciasassi del 2023 vuole abbattere anche questo tabù.
Max Verstappen non ha mai vinto da queste parti, una motivazione in più per continuare a dare il massimo ed avvicinare il suo terzo titolo consecutivo. Nel frattempo, la Red Bull è finita nuovamente sotto accusa per le parole di Helmut Marko contro Sergio Perez, ed ora si attendono provvedimenti.
Red Bull, dalla Germania chiesta la testa di Helmut Marko
Uno dei personaggi più discussi del paddock è senza alcun dubbio Helmut Marko, superconsulente della Red Bull che non ha di certo peli sulla lingua. Pochi giorni fa, subito dopo la gara di Monza, l’ex pilota austriaco si è scagliato nuovamente contro Sergio Perez, con delle parole di dubbio gusto.
Marko ha detto: “Sergio non riesce a concentrarsi in qualifica come fa Max, lui è sudamericano ed ha per questo una forza mentale inferiore rispetto a Verstappen o come faceva un tedesco come Sebastian Vettel“. Parole di certo poco felici da parte dell’ex pilota, soprattutto in un periodo come questo dove le dichiarazioni xenofobe scatenano subito polemiche a non finire.
Il superconsulente del team di Milton Keynes ha poi provato a correggere il tiro, ma come si dice in gergo, la toppa è stata peggiore del buco. In queste ultime ore, ha fatto rumore la richiesta di licenziamento di Marko arrivata dalla stampa tedesca, in particolare, da quanto scritto dal giornalista Daniel Sobolewski, nella sua rubrica sul quotidiano tedesco “Der Western“.
Ecco il duro commento: “La Red Bull non ha scelta, dopo una frase razzista, dovrebbe licenziare Helmut Marko, uno dei suoi capi. Ma ovviamente non succederà mai, è inimmaginabile. Ora però, dovrebbero dimostrare di fare sul serio, ma non si tratta più di un piccolo talento del settore giovanile, ma di una delle menti più importanti del team. Lui è il secondo membro dopo Christian Horner“.
Il giornalista ha fatto riferimento a quanto accadde con Juri Vips lo scorso anno, il giovane che fu defenestrato dopo aver utilizzato un epiteto razzista durante una partita alla Playstation: “Se vogliono essere coerenti, l’unica cosa da fare sarebbe il licenziamento. Per il momento però sono rimasti in silenzio, dovrebbero attuare la tolleranza zero, che non dà margini di manovra“.
Obiettivamente, pare impossibile pensare ad un addio di Marko alla squadra che lui stesso ha contribuito a costruire, ma il discorso di fondo del giornalista è corretto. Vips fu licenziato per molto meno, dal momento che Marko si lascia andare da tempo a dichiarazioni fin troppo forti. Siamo certi del fatto che sarà regolarmente ai box anche a Singapore ed in futuro.