La Lamborghini è da anni parte integrante del gruppo Audi, ma c’è una storia meno conosciuta. Ecco tutta la verità.
Uno dei marchi automobilistici più amati del mondo è senza dubbio la Lamborghini, che quest’anno festeggia i 60 anni di vita. La sua fondazione risale al 1963, con il mitico Ferruccio che creò qualcosa di magico, senza forse nemmeno saperlo all’epoca. Ad oggi, le supercar di questo marchio sono iconiche e forse tra le migliori del pianeta.
La casa di Sant’Agata Bolognese si sta pian piano adeguando al cambiamento ed alla sostenibilità, e pochi mesi fa ha presentato la Revuelto, ovvero la prima supercar plug-in ibrida della propria storia. In programma c’è anche il debutto del SUV Urus con tale tecnologia, che dovrebbe avvenire il prossimo anno, in attesa delle prime elettriche che dovrebbero debuttare verso la fine di questa decade. Il cambiamento in corso è importante, ed è molto influenzato anche dalla proprietà, ovvero dal gruppo Audi.
La Lamborghini è stata acquisita dall’Audi nel lontano 1998, in modo che la casa del Toro potesse avere un piano industriale adeguato. Tuttavia, i disegni delle vetture vengono del tutto realizzati dal Centro Stile del marchio italiano, e le vetture sono fatte al 100% nel nostro paese, anche se a volte ci sono delle collaborazioni sul fronte motoristico.
L’Audi è stata comunque molto importante nella sopravvivenza e nella prosperità della Lambo, eppure c’è una parte dell’azienda italiana che non è stata acquisita dal marchio di Ingolstadt. Stiamo parlando di una divisione forse non troppo nota rispetto a quella delle supercar, ma che rappresenta un orgoglio per il nostro paese.
Lamborghini, ecco il retroscena che non vi aspettavate
Detto del rapporto che c’è tra Lamborghini ed Audi, è il momento di analizzare un passaggio che in pochi conosceranno. Infatti, c’è una parte dell’azienda emiliana che è ancora italiana al 100%, in quanto non fa parte del gruppo della casa tedesca, ma di una multinazionale del tutto italiana.
Stiamo parlando della Lamborghini Trattori, parte del gruppo SAME Deutz-Fahr, che a dispetto del nome che ha dei richiami tedeschi, è pienamente italiana, con sede in quel di Treviglio in provincia di Bergamo. La divisione trattori della casa di Sant’Agata Bolognese ha una storia lunghissima, dal momento che fu aperta nel lontano 1948, in pieno secondo dopoguerra.
La fondazione avvenne per mano del grande Ferruccio, colui che creò tutto, ed è dunque precedente alla nascita della casa automobilistica, che fu aperta ufficialmente il 7 di maggio del 1963. Pensate che i primi trattori di questo marchio furono realizzati con del materiale abbandonato risalente alla guerra, e la produzione aumentò sin da subito a gran velocità.
Inizialmente, veniva prodotto un trattore a settimana, e poi si aumentò sino ad arrivare a circa 200 unità ogni anno. Questa azienda, dunque, è ancora sotto il controllo di un marchio italiano, e la speranza è che le cose possano restare così anche nel prossimo futuro. La Lambo è un mito tricolore, e tale dovrà restare nel tempo.