Si è parlato di lockdown ambientale e, date le restrizioni praticate sul diesel, non ci sono troppi dubbi che si tratti di misure antidemocratiche.
Fare un parallelismo con quanto è accaduto con la gestione della pandemia da Covid-19 può sembrare esagerato, ma di fatto in Italia ci si ritrova a subire decisioni ai piani alti sempre più restrittive. A partire dal 15 settembre sono stati limitati gli automobilisti per ragioni non sanitarie, ma ambientali e a sostenerlo è stata Confartigianato Torino che ha contestato il provvedimento della Regione Piemonte.
Il governo di centrodestra ha messo in pratica un provvedimento che rischia di avere ricadute pesantissime sul mondo del lavoro. E’ vietata la circolazione dei diesel Euro 5 a Torino e in 76 Comuni del territorio provinciale. Le limitazioni avranno validità dal 15 settembre al 15 aprile e vanno a fermare tutti i mezzi Euro 5 a prescindere dal colore del semaforo antismog dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19.
Una decisione che penalizza le famiglie che non possono sostituire la propria auto. E’ un momento di crisi profonda, ma sembra che si faccia di tutto per mettere ancor più in difficoltà i cittadini. Ci sono migliaia di persone che vanno a lavoro in macchina. Per molti altri anche il furgone rappresenta uno strumento di lavoro per raggiungere i propri clienti.
Si tratta di un ulteriore colpo assestato ad un settore in grave crisi. Dal dieselgate in avanti vi è stato un caos assoluto. Lo stop sarebbe dovuto entrare in vigore tra due anni, ma oramai nelle realtà canavesane come, tra le altre, Borgaro, Caselle, Leinì, Mappano, Volpiano, è divampata una animata discussione sulla questione.
“Un provvedimento iniquo e anti imprenditoriale – ha annunciato il presidente di Confartigianato Torino, Dino De Santis, come riportato su Torino Today – Iniquo perché penalizza le famiglie che non possono permettersi di sostituire l’auto. Anti imprenditoriale, perché si fa finta di non sapere che il divieto di circolazione non si limita a penalizzare chi usa l’auto per recarsi al lavoro, ma impedisce di lavorare a tutti coloro, a cominciare dagli artigiani, per i quali il furgone non è un mezzo per spostarsi ma è un vero e proprio strumento di lavoro per raggiungere i clienti“.
In Piemonte vi sono anche cittadini che hanno accettato di installare una scatola nera nel proprio veicolo per il controllo di un limite annuale di chilometri, stabilito in base al tipo di vettura. Per coloro che ogni giorno usano la macchina per recarsi a lavoro è un vero e proprio dramma. Con la crisi attuale passare all’elettrico sta diventando un lusso per pochissimi. Purtroppo il cittadino è posto sempre più un martire della società.
La Ferrari è pronta per andare a caccia dei titoli mondiali nel 2025, ed il…
Le carte carburante, note anche come fuel card, sono carte con le quali è possibile…
Fernando Alonso è ancora voglioso di lottare al vertice in F1, e con l'Aston Martin…
Si tratta sempre di due ruote, ma non vi è un motore a spingere l’ex…
Marc Marquez ha “sfruttato” il team satellite italiano per farsi selezionare dalla Casa di Borgo…
La BYD ha svelato a Milano la nuovissima Sealion 7, ed abbiamo avuto occasione di…