Per Stellantis e Ford non ci sono notizie positive in arrivo, a causa di quanto sta accadendo negli Usa. Ecco la situazione.
Il gruppo Stellantis ha fissato degli obiettivi molto ambizioni, che riguarda la volontà di aumentare la vendita delle auto elettriche. La holding multinazionale olandese vuole venderne il 100% in Europa entro il 2030, mentre per gli Usa c’è la volontà di riservare il 50% delle vendite alle emissioni zero, e sicuramente si tratta di un target molto ambizioso.
Oltreoceano c’è infatti una scarsa richiesta di vetture a batteria per il momento, pur ricordando che anche in Europa non sono stati ancora raggiunti risultati così strabilianti. Di ciò ne sa qualcosa anche la Ford, altro colosso che ha puntato tutto su queste vetture, ma che per il momento non sta avendo riscontri eccezionali.
La casa di Detroit ha messo fuori produzione vetture storiche come la Fiesta, la S-Max e la Galaxy, ed ha anche provveduto a tanti licenziamenti considerando che la costruzione di auto EV è meno complessa sotto tanti punti di vista, e richiede un minor numero di personale a lavoro.
Sia per Stellantis che per Ford stanno arrivando notizie molto negative dagli Stati Uniti d’America, dove è appena iniziato uno sciopero che può causare seri danni alla produzione. A questo punto, andiamo a vedere cosa può essere successo per causare uno stop così importante.
Il sindacato United Auto Workers non ha trovato un accordo con Ford, General Motors e Stellantis, in vista della scadenza del contratto collettivo, e dalla mezzanotte di giovedì 14 di settembre è accaduto ciò che tutti temevano. Circa 146.000 operai sono infatti in stato di agitazione, che per il momento negli USA è però scattato solamente in tre stabilimenti, ma interessa comunque circa 12.700 lavoratori.
Per chi non ricordasse, Stellantis ha in mano marchi americani molto importanti come la Jeep e la Chrysler, che da quella parte del mondo vendono moltissimo. Tra gli stabilimenti che si sono fermati c’è quello di General Motors che produce autocarri di medie dimensioni in Missouri, ma anche altri.
Coinvolto anche quello della Ford nel Michigan, nel quale viene prodotto il pick-up Ranger ed il SUV Bronco, mentre si è fermato anche quello della holding multinazionale olandese che si occupa di costruire la Jeep Wrangler e la Jeep Gladiator che si trova a Toledo, in Ohio.
Questi tre colossi vengono definite le Big Three di Detroit, e quello attuale è il primo sciopero che interessa tutte e tre nello stesso momento. Il sindacato che ha scatenato questo blocco è molto determinato, e pare ci sia la volontà di estenderlo anche a tanti altri stabilimenti in questi giorni.
Uno dei motivi dello sciopero è la richiesta di un aumento di stipendio del 40% per i lavoratori, ma anche il ripristino del sistema pensionistico tradizionale ed altri benefit. La Ford ha fatto sapere di essere pronta a trovare presto un accordo, ma per il momento non se ne è fatto nulla. Vedremo se qualcosa cambierà in futuro.
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