Vi sono motori che hanno fatto la storia dell’industria dell’Automotive. Ecco perché i motori Chevy sono entrati nella leggenda.
Gli small-block prodotti dalla Chevrolet hanno scritto pagine indelebili dei motori americani, insieme ai motori big-block. La General Motors è noto per aver dato libertà di esercizio ai brand da esso inglobati. Ciascun marchio produsse dei motori differenti, partendo da una base eccellente. Il primissimo motore small-block fu prodotto nel 1954.
La Chevrolet realizzò un autentico capolavoro di ingegneria. Anche altri brand marchi sotto la proprietà di General Motors crearono le loro serie di motori V8, ed anche le altre due case costruttrici, ovvero la Ford e la Chrysler ebbero i loro small-block. Il motore fu montato, inizialmente, sulle prime Chevrolet Corvette e le Chevrolet Bel Air.
Le caratteristiche? Il motore aveva doti di robustezza ed affidabilità straordinarie, anche ad altissime performance, sottolineate anche da una geniale campagna pubblicitaria. In seguito si passò all’iniezione meccanica e più in là a quella elettronica. Fu tale il successo che fu promosso anche su altre vetture di altri brand.
Tali motori sono stati inseriti nella lista dei 10 migliori motori automobilistici del XX secolo. Erano in ghisa in precedenza e, in seguito, sono state lanciate le testate in lega di alluminio. Divennero un simbolo dell’americanità anche anni ’80. È la generazione più longeva di tutte per gli americani nel segno di GM. Dal 1997 è stata proposta una nuova serie di motori small-block, in lega di alluminio, ma che segue alcune linee di massima tracciate dagli small-block classici.
Solo la seconda gen di motori small-block può essere paragonata a quelli precedenti, mentre le gen successive hanno perso ogni caratteristiche. La prima gen rimarrà nella storia con architettura V8, angolo di 90° tra le bancate, impostazione dimensionale di tipo super quadro, basamento e testate in ghisa, testate con struttura cross-flow e distribuzione ad un albero a camme centrale nel basamento, con aste e bilancieri.
Il rapporto di compressione era di 8:1, mentre l’alimentazione era a carburatore doppio corpo nelle versioni base. Potevano così raggiungere una potenza massima di 162 CV. Lo small-block 327 è stato messo sotto il cofano dei seguenti modelli: Chevrolet Corvette C1 (1962); Chevrolet Corvette C2 (1963-67); Chevrolet Camaro Mk1 (1967-69); Chevy II (1962-67); Chevrolet Nova (1968-77); Chevrolet Impala Mk2 (1962-64); Chevrolet Malibu Mk1 (1964-68); Chevrolet Chevelle Mk1 (1964-68); Chevrolet Caprice Mk1 (1965-70); Chevrolet El Camino Mk2 (1964-67); GMC e Chevrolet Serie C/K Mk2 (1966-72); Opel Diplomat A V8 5.4 (1965-68); Opel Diplomat B V8 5.4 (1968-77); ISO Rivolta IR300 (1962-1970). Bizzarrini 5300 GT (1965-1969).
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