La Ferrari è risorta a Singapore e vuole continuare a stupire anche a Suzuka, pista tecnica ed insidiosa. Ecco cosa hanno fatto.
In casa Ferrari si guarda con grande ottimismo al fine settimana del Gran Premio del Giappone, dove si punta ad interrompere un digiuno che dura da 19 anni. Tanto è passato dalla gara di Suzuka del 2004, quando Michael Schumacher si impose dopo una prova da fenomeno assoluto, demolendo la concorrenza.
Per la Scuderia modenese ci sono poi state poche altre soddisfazioni da queste parti, tra cui la pole position del 2019 ottenuta da Sebastian Vettel. Per il resto, hanno sempre dettato legge Red Bull e Mercedes, che dal 2009 in avanti sono state le uniche squadre in grado di vincere da queste parti.
Per la Ferrari sarà molto difficile pensare di vincere, dal momento che tutti si aspettano un ritorno al top della RB19, che vuole reagire dopo il crollo di Singapore. Tuttavia, il Cavallino potrebbe avere un asso nella manica, che potrebbe essere sfruttato al meglio su questo tracciato. Ecco di cosa si tratta.
Ferrari, persi 3 kg grazie al lavoro sulle sospensioni
Il team del peso di queste F1 ad effetto suolo è sempre centrale, e di questo ne sa qualcosa la Ferrari. Lo scorso anno, il Cavallino partì con un vantaggio tecnico sulla Red Bull, che si trasformò dopo pochi mesi in un’inferiorità netta a causa della perdita di peso attuata sulla monoposto dei campioni del mondo, che poi prese il largo durante la stagione.
Per regolamento, queste monoposto pesano ben 798 kg a secco, ovvero senza pilota a carburante, e per trovare un perfetto equilibrio della monoposto è necessario non andare troppo oltre tale limite. La SF-23 ha consentito un netto risparmio di peso rispetto alla vettura dello scorso anno, ma ora c’è stato un ulteriore passo in avanti.
Secondo quanto riportata dal “Corriere dello Sport“, la Ferrari avrebbe ottenuto un risparmio di altri 3 kg grazie alla “dieta” attuata sulle sospensioni posteriori. Si tratta di uno degli elementi più importanti di una monoposto, che ad inizio anno veniva indicato come il Tallone d’Achille di questa vettura, a causa di un assetto troppo alto generato proprio dal lavoro che veniva svolto dalla sospensione.
L’intervento ha permesso alla Rossa di poter scendere sotto il limite di peso di 798 kg, permettendo ai tecnici di aggiungere la zavorra necessaria per tornare a quella massa e generare un maggior equilibrio. Pare, inoltre, che le novità non siano finite qui, con il quotidiano romano che ha sottolineato con esaltazione quanto sia stato importante il lavoro di rifinitura di questa vettura.
Infatti, il gruppo frizione-cambio ha subito nuovi aggiornamenti, ed è stato definito una “Bomba” dal giornale appena citato. Infatti, come abbiamo raccontato qualche giorno fa, la Scuderia modenese ha implementato un nuovo sistema di partenza, che ha subito dato risultati importanti a Singapore, con Charles Leclerc che è partito a razzo, mettendosi alle spalle di Carlos Sainz e scavalcando George Russell, una mossa decisiva.