Il mondo della F1 è in subbuglio per un’ammissione arrivata dalla FIA su quanto accaduto a Singapore a favore della Red Bull.
La F1 è di scena a Suzuka in questo fine settimana, nel quale si disputa il Gran Premio del Giappone. Si tratta di uno degli eventi più amati da squadre, piloti e tifosi, vista la meraviglia di questo tracciato ed anche il grande calore dei tifosi. Tutti gli occhi sono ovviamente puntati sulla Red Bull, che dopo il crollo di Singapore vuole reagire alla svelta.
Max Verstappen ha dominato le libere del venerdì ed è il grande favorito per pole position e vittoria, mentre è apparso in crisi nera Sergio Perez, che comunque si è detto fiducioso in vista della proseguimento del week-end. La RB19 dovrebbe esaltarsi su una pista di questo tipo, che si sposa alla perfezione con le sue caratteristiche, ovvero quelle di avere una grande efficienza aerodinamica ed una downforce invidiata da tutti.
Nella F1 di oggi, c’è sempre spazio per un folto numero di polemiche, e quello che è accaduto nelle qualifiche di Singapore ne ha scatenate delle nuove. Ci stiamo riferendo non al crollo prestazionale della Red Bull, che già in Giappone pare tornata al top, ma alle mancate penalità a Verstappen in qualifica. Il campione del mondo è stato nuovamente graziato, ed ora la situazione pare sia precipitata.
F1, ora si discute per la grazia data a Verstappen
La F1 è uno sport in cui ci sono molte regole, con i commissari che negli anni sono diventati sempre più severi. Tutto ciò sembra però non valere per la Red Bull, che è forte di un potere politico di un certo livello. Di questo ne approfittano sempre Max Verstappen e Sergio Perez, come accaduto lo scorso week-end a Singapore.
Infatti, il campione del mondo ha causato ben 3 impeding in qualifica, ma se l’è cavata con una multa alla squadra ed una reprimenda. Il che significa che è potuto tranquillamente partire dall’undicesima posizione con la quale si era qualificato, mentre sarebbe dovuto scalare in fondo al gruppo in un mondo normale.
Nella Q1, Super Max si è fermato in fondo alla pit-lane per prendere spazio, bloccando le Mercedes e la Ferrari di Charles Leclerc. Il monegasco e George Russell si sono ampiamente lamentati via radio, ed il campione del mondo è stato messo sotto investigazione.
In seguito, sono avvenuti altri due episodi simili. Verstappen ha rischiato di farsi tamponare dalla Williams di Logan Sargeant prima delle ultime due curve, ritrovandosi in mezzo in un punto in cui sarebbe dovuto stare molto più esterno. Inoltre, ha anche compromesso il giro dell’AlphaTauri di Yuki Tsunoda.
Il giapponese aveva appena iniziato il suo flying lap, come viene chiamato in gergo, ma dopo la prima sequenza di curve si è trovato la RB19 #1 in traiettoria, lamentandosi duramente via radio. Inspiegabilmente, non è arrivata alcuna penalità, il che è un grave scandalo per la F1.
Dopo il week-end di Singapore, le squadre hanno chiesto spiegazioni su questo trattamento di favore alla Red Bull, ed è emerso un qualcosa di clamoroso. Secondo quanto riportato dal giornalista David Croft, uno degli steward avrebbe ammesso che il campione del mondo sarebbe dovuto essere penalizzato per quanto accaduto durante le qualifiche.
Ecco le parole di Croft in merito alla vicenda: “Uno degli steward di Singapore ha ammesso che, durante una riunione fatta con alcuni rappresentanti dei team, Verstappen avrebbe dovuto subire una penalità per l’impeding in qualifica su Tsunoda, ma potenzialmente anche per quello avvenuto nella corsia dei box“.