Il mondiale di F1 fa tappa in Giappone, dove trionfa Max Verstappen seguito dalle McLaren. Leclerc è quarto dopo una gara difficile.
La Red Bull è campione del mondo costruttori per la sesta volta nella sua storia in F1, con Max Verstappen che non ha avuto rivali in Giappone. Il campione è ormai ad un passo dal titolo piloti, e visto il ritiro di Sergio Perez potrà ottenerlo già nella Sprint Race di Losail, che si terrà tra due settimane.
Strepitosa la prova delle McLaren, con Lando Norris secondo davanti ad Oscar Piastri, al suo primo podio in F1. Il team di Woking è stato nettamente seconda forza, battendo la Ferrari che ha chiuso al quarto posto con Charles Leclerc ed al sesto con Carlos Sainz, che nel finale si è dovuto sudare il sorpasso su George Russell, ma non è riuscito a passare l’altra Mercedes di Lewis Hamilton.
Delude ancora l’Aston Martin, con Fernando Alonso che non può nulla ed è solamente ottavo, seguito dalle Alpine di Esteban Ocon e Pierre Gasly che hanno completato la top ten. Come detto, fuori Perez che ha combinato disastri a ripetizione, in quella che è una delle sue peggiori stagioni in carriera.
Splende il sole a Suzuka per la 16esima tappa del mondiale di F1, con Max Verstappen che scatta in pole position davanti alle McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris. La sua Red Bull è tornata dominante con una qualifica a dir poco perfetta, con le Ferrari che non avranno vita facile.
Al via Super Max subisce l’attacco delle vetture britanniche, ma con una mossa davvero aggressiva si tiene la posizione, resistendo ad entrambi i rivali. Bene Carlos Sainz che sale al quinto posto, davanti all’Aston Martin di Fernando Alonso che sfrutta la gomma Soft per guadagnare diverse posizioni.
Male sia Sergio Perez che le Mercedes che perdono posizioni, mentre viene mandata in pista la Safety Car dopo un contatto che porta diversi detriti in pista. Un replay mostra una manovra molto al limite di Checo nel difendersi da Lewis Hamilton, in un primo giro davvero molto intenso.
Perez deve andare ai box e cambiare l’ala davanti, montando anche la gomma Dura. Alla ripartenza c’è un duello spettacolare tra Hamilton e George Russell, con Sir Lewis che viene infilato dal compagno di squadra, per poi rimettersi davanti. Ennesimo errore di Perez che tocca Kevin Magnussen e lo fa girare nella sua rimonta, distruggendo ancora la sua ala anteriore.
Disastro assoluto per Checo che si ritira per danni alla monoposto, nel momento in cui riceve un’altra penalità. Per rimuovere i detriti del contatto viene imposto il regime di Virtual Safety Car, con Piastri che ne approfitta e rientra a montare le gomme Dure. Ancora grande battaglia tra le Mercedes che si giocano la posizione, mentre Verstappen, Norris, Hamilton e Leclerc vanno ai box.
L’unico che allunga lo stint è Russell, che però viene man mano risucchiato dai rivali, mentre Piastri sfrutta la sosta anticipata per riprendersi la posizione su Norris persa al via. Stranamente, le Ferrari montano ancora la Gialla e sono le uniche che dovranno fermarsi di nuovo per cambiare il compound.
Norris recupera su Piastri e torna davanti, mentre Russell si ferma poco prima di metà gara e monta le Dure per fare una sola sosta. Fanno un’altra sosta le McLaren e Leclerc, con Sainz che allunga lo stint in maniera molto strana, una tattica di certo non azzeccata da parte della Ferrari.
La tattica di Russell di fare una sosta in meno non paga, con le McLaren e Leclerc che passano senza problemi, mentre Sainz prova a recuperare su Hamilton. Lo spagnolo cerca di farsi sotto nel finale, ma non ne ha abbastanza e deve accontentarsi di una modesta sesta posizione, ma di più non si poteva fare.
Verstappen vola a vincere e regala allla Red Bull il sesto titolo costruttori nella sua breve storia in F1, nel giorno in cui Perez è ancora inesistente. Non c’è assolutamente nulla da fare contro la RB19 #1, ora a caccia del titolo piloti. Prossimo appuntamento in Qatar tra due settimane.
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