La Ferrari è in testa a tutte le classifiche per ciò che riguarda i risultati conseguiti in F1, eppure alcuni dati dicono il contrario.
Dal 1950 in avanti, la Ferrari ha sempre preso parte al mondiale di F1, ed è infatti l’unica che ha superato la soglia delle 1000 gare disputate. Questo anniversario si è celebrato nel 2020 al Gran Premio della Toscana, corso eccezionalmente al Mugello in un anno dal calendario stravolto per via del Covid-19.
Nella giornata di oggi, andremo ad affrontare una statistica curiosa, che riguarda la Ferrari messa in relazione con le altre squadre sul fronte della percentuale di vittorie. Il dato non può lasciare tranquilli i tifosi del Cavallino, che rischiano di vedere i vari primati crollare in futuro.
Ferrari, ecco perché non è la migliore in percentuale
La Ferrari è l’unico team che ha sempre preso parte al mondiale di F1, sin dalla prima edizione disputata nel lontano 1950. Per questo motivo, si garantisce ogni anno un bel bonus dalla FIA, oltre ad avere un diritto di veto sui regolamenti che non possiede nessun’altra squadra, anche se tale vantaggio viene utilizzato di rado, per motivi sconosciuti.
Con 16 campionati mondiali costruttori vinti e 15 piloti, oltre alle 243 vittorie di tappa conquistate, la Scuderia modenese è il team più vincente della storia della F1, ma tale statistica è favorita proprio dal fatto di aver sempre preso parte a questo campionato. Nella giornata di oggi, daremo un’occhiata ai migliori team in termini di percentuale di vittorie, ed emergeranno dei dati molto particolari.
La squadra che ha la percentuale più alta di vittorie è la Brawn GP, che ha un 47,06% di vittorie in relazione alle gare disputate. Ovviamente, in questo caso prendiamo in considerazione un campione non troppo “affidabile”, visto che questo team corse solo nel 2009.
Si trattò dell’anno in cui Jenson Button e la Brawn GP vinsero il mondiale, sulla BGP 001 motorizzata Mercedes e nata dalle ceneri della Honda, che nel 2010 divenne Mercedes a tutti gli effetti. Al secondo posto c’è proprio la casa di Stoccarda, che ha un’impressionante percentuale di vittorie del 43,71%, influenzata dal dominio nell’era ibrida del periodo 2014-2021.
Il podio viene completato dalla Kurtis Kraft, un team che a molti risulterà sconosciuto, che ha vinto il 41,67% delle gare a cui ha partecipato. La fortuna del marchio americano è legato alla 500 Miglia di Indianapolis, che tra il 1950 ed il 1960 faceva parte del calendario della F1. Questa casa corse complessivamente 12 gare nel Circus, vincendone 5.
Di seguito, vi proponiamo la top 15 dei marchi più vincenti in relazione alle gare disputate
- Brawn GP: 47,06% con 8 vittorie su 17 gare disputate;
- Mercedes: 43,71% con 125 vittorie su 286 gare disputate;
- Kurtis Kraft: 41,67% con 5 vittorie su 12 gare disputate;
- Epperly: 40,00% 2 con 2 vittorie su 5 gare disputate;
- Watson: 33,33% con 3 vittorie su 9 gare disputate;
- Vanwall: 32,14% con 9 vittorie su 28 gare disputate;
- Red Bull: 29,28% con 106 vittorie su 362 gare disputate;
- Ferrari: 22,77% con 243 vittorie su 1.067 gare disputate;
- McLaren: 19,49% con 183 vittorie su 939 gare disputate;
- Matra: 15,00% con 9 vittorie su 60 gare disputate;
- Williams: 13,90% con 114 vittorie su 795 gare disputate;
- Lotus: 13,37% con 81 vittorie su 558 gare disputate;
- Maserati: 12,86% con 9 vittorie su 70 gare disputate;
- Cooper: 12,50% con 16 vittorie su 128 gare disputate;
- Benetton: 10,38% con 27 vittorie su 270 gare disputate
Come avrete capito, la Scuderia modenese non è neanche nella top five, e questa classifica risente molto di ciò che è accaduto negli ultimi 15 anni. Infatti, ci sono state stagioni in cui la Rossa non ha vinto neanche una gara, come il 2014, il 2016, il 2020 ed il 2021, mentre il bilancio del 2023 è stato salvato dal trionfo di Carlos Sainz ottenuto domenica scorsa a Singapore.
Impressionante il ritmo imposto da Red Bull e Mercedes, con il team di Milton Keynes che è in F1 dal 2005, mentre quello di Brackley è rientrato nel 2010, ed aveva fatto parte della massima serie solamente nel biennio 1954-1955, agli albori dell’automobilismo. Competere con questi due costruttori è molto difficile per il Cavallino, che ormai ha una media di vittorie di 2-3 successi all’anno, niente a che vedere con quella dell’epoca di Michael Schumacher.
Dal 2009 in avanti, la Scuderia modenese non ha mai vinto più di sei gare all’anno, con tale numero che è stato raggiunto solamente nel 2018, mentre Mercedes e Red Bull sono abituate ad andare in doppia cifra ad ogni stagione. Dal Cavallino serve una reazione immediata, altrimenti tutti i record verranno presto spazzati via.