Marc Marquez ha fatto visita all’Honda Technical College di Kanto e appena ha vista il bolide di Nicky Hayden ha compiuto un’azione da pelle oca.
La storia della Honda è ricca di momenti gloriosi. La casa di Tokyo ha scritto pagine indelebili della classe regina del Motomondiale, dominando la scena per 30 anni. Nelle ultime stagioni è venuto a mancare un alfiere di punta in grado di tenere il ritmo del decennio precedente. Marc Marquez avrebbe potuto vincere altri riconoscimenti iridati in sella alla RC213V se solo non si fosse infortunato, gravemente, alla spalla destra in occasione della tappa di Jerez de la Frontera del 2020.
La carriera del Cabroncito ha subito una inaspettata battuta d’arresto, ma anche il destino della Honda è stato stravolto. Da punto di riferimento in MotoGP il bolide giapponese si è trasformato in fanalino di coda della graduatoria. Se in Hrc vi sono due campioni del mondo come Marc Marquez e Joan Mir è chiaro che il problema principale non è legato ai centauri.
In Spagna hanno composto un altro dream team dopo i fasti del duo Marquez – Pedrosa. Stavolta, però, è venuto a mancare proprio un ottimo collaudatore. In assenza di Marc, la Honda ha provato a rivoluzionare il progetto, mettendo in pista una moto che in teoria sarebbe dovuto risultare più guidabile anche per gli altri centauri della casa. Per la prima volta una moto non è stata cucita sulle esigenze del campione e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Persino un fenomeno come Marc Marquez fa fatica a tenere in pista la RC213V. La moto, non solo è poco agile e molto nervosa, ma tende a mettere in serio rischio la salute dei suoi centauri. Non è un caso che, ad eccezione di Nakagami, tutti i rider hanno subito pesanti infortuni. Marc ha provato a voltare pagina in India, ottenendo la seconda medaglia di bronzo in una SR, ma in gara è finito al tappeto.
Il gesto di Marquez per Hayden
Marc è partito alla volta del Giappone con ancor più tarli nella testa del solito. La tentazione chiamata Ducati, per il 2024, è forte, ma finirebbe in una squadra satellite. Per un otto volte iridato, ancora giovane, non sarebbe una grande notizia. Hayden, ad esempio, dopo essere cresciuto in Honda Hrc e aver vinto il Mondiale, decise di provare una nuova esperienza professionale.
Kentucky Kid passò nel team factory Ducati, nel periodo in cui anche Valentino Rossi provò la medesima avventura, in un momento complesso. La Desmosedici di allora non era quella di oggi. L’americano non trovò più il feeling che dimostrò in Honda. Nel 2013 fu compagno di squadra di Andrea Dovizioso. Celebrò come miglior risultato un quinto posto in Francia e chiuse la stagione al 9º posto con 126 punti.
Nel biennio successivo passò al team Drive M7 Aspar, alla guida di una Honda RCV1000R con specifiche Open, prima di provare nuove esperienze in altre categorie. Nicky è scomparso il 17 maggio 2017, pochi giorni dopo la tappa di Imola, a causa di un incidente stradale mentre andava in bicicletta. Marc, appena ha visto esposta la moto del campione del mondo 2006 nel Technical College di Kanto, è balzato sopra e si è fatto immortalare per una immagine postata su IG da brividi. Traspare tutta la sua emozione nell’espressione estasiata in sella alla Honda.