Newey-Ferrari, ci siamo: arriva l’ammissione che tutti i tifosi aspettavano

Il geniale progettista della Red Bull Racing, Adrian Newey, ha ammesso una verità scottante. Ecco cosa avrebbe sognato di fare.

Adrian Newey ha fatto e continua a fare la storia della F1. La sua carriera è, probabilmente, uno degli anelli di congiunzione con il passato più romantici della categoria regina del Motorsport. I risultati odierni di Max Verstappen non sono naturalmente, merito esclusivo di Newey, ma il britannico è la punta di diamante di una squadra di ingegneri fenomenali.

Adrian Newey e quel grosso rimpianto chiamato Ferrari
Adrian Newey (Ansa) tuttomotoriweb.it

Nella nuova era ibrida a Milton Keynes sono stati gli unici ad interpretare al meglio il regolamento tecnico. Tutte le altre squadre sono andate nel pallone, tra porpoising, problemi tecnici e filosofie progettuali sbagliate. Newey si è laureato in ingegneria con una tesi sull’effetto suolo. Per lui è stata una sfida vinta questa nuova gen. La RB19 è una delle auto migliori della storia della F1.

La Red Bull Racing, infatti, è diventata la monoposto dei record nel 2023. Verstappen ha ottenuto ben 10 trionfi di fila, superando il precedente primato di Sebastian Vettel, firmato sempre in RB nel 2013. Max celebrerà, salvo clamorose sorprese, il suo terzo mondiale di fila. Per Newey sarà l’ennesimo premio ad una carriera da sogno in F1. Dopo aver dato sfoggiò delle sue capacità, in giovane età, in altre categorie del Motorsport, trovò la sua dimensione definitiva nella categoria regina del Motorsport.

Newey ha già conquistato 11 titoli mondiali piloti. Tre in Williams nel 1992-1993-1996, due con McLaren nel 1998-1999 e 6 con la Red Bull Racing tra il 2010 e il 2013 e tra il 2021 e il 2022. In Qatar è già in fresco lo champagne per il figlio d’arte di Jos. Inoltre, ha vinto 11 titoli costruttori, 4 con la Williams nel 1992-1993-1994-1996, 1 con la McLaren 1998 e 66 con la Red Bull Racing dal 2010 al 2013 e nel 2022 e nel 2023.

F1, l’unico rammarico di Adrian Newey

Il fenomeno di Stratford-upon-Avon ha vinto ovunque ha lavorato. Si è tolto soddisfazioni anche in Indycar, essendo riconosciuto come un innovatore assoluto, ma non ha mai avuto la possibilità di lavorare a Maranello. La Scuderia modenese è la squadra più vincente della storia della F1, pur non avendo avuto tra le sue fila lo straordinario tecnico inglese. In GeS sono transitati tecnici geniali, tuttavia Newey avrebbe garantito un apporto sul lungo periodo, se solo fosse stato strappato alla concorrenza al momento opportuno.

F1, l’unico rammarico di Adrian Newey
Red Bull, Adrian Newey (Ansa) tuttomotoriweb.it

Nel podcast di F1 Beyond The Grid, Newey ha spiegato che in due occasioni a Maranello lo cercarono. “La Ferrari mi ha avvicinato ai tempi della Indycar, che probabilmente non conta, poi nel 1993 e, notoriamente, nel 2014. Quella del 1993 era molto allettante – ha annunciato Newey – Andai da Jean Todt che aveva appena cominciato. Ricordo che parlava di prendere Michael [Schumacher]“.

Nella vita il timing è tutto e Newey si era sposato da poco e preferì rimanere in UK e non cambiare vita. Negli ultimi anni si è riparlato di un riavvicinamento, ma oramai il classe 1958 è troppo in là con gli anni. L’ultima grande occasione arrivò nel 2014 quando la RB non aveva la possibilità di esprimersi a causa della scarsa competitività delle PU Renault. Con il passaggio in Honda tutto si è sistemato per il meglio, ma la Rossa rimarrà sempre un piccolo grande rimpianto per Newey.

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