La Magneti Marelli ha fatto la storia del nostro paese sul fronte industriale, ma ora è cambiato tutto. Ecco perché.
In quel di Corbetta, in Provincia di Milano, ha avuto sede per ben un quarto di secolo la Magneti Marelli, un’azienda multinazionale italiana che è specializzata nella fornitura di prodotti e sistemi ad alta tecnologia adibita all’utilizzo nel settore automobilistica. Chi è appassionato di F1 ricorderà benissimo il logo di questa società, che è stata per tanti anni partner tecnico della Ferrari.
Il logo della Magneti Marelli è comparso per diverse stagioni sul musetto anteriore delle vetture di Maranello, con le quali ha condiviso tantissime vittorie. La fondazione avvenne nel 1994, tramite la fusione tra il Gruppo Magneti Marelli e la Gilardini, ovvero un’azienda produttrice di componenti industriali, ed ha fatto parte del gruppo Fiat Chrysler sino al 2019.
In seguito però, qualcosa è cambiato, ed ora la Magneti Marelli che conoscevamo tutti non esiste più. Come gran parte delle realtà più o meno di grandi dimensioni del nostro paese, è stata rilevata da colossi stranieri, ed ora andremo a vedere chi sono gli attuali proprietari di questo marchio.
Magneti Marelli, ecco chi è il proprietario
La Magneti Marelli è stata rilevata nel 2019 da CK Holdings, un società giapponese controllata dal fondo statunitense Kohlberg Kravis Roberts, ed ha cambiato anche nome in Marelli Holdings. Pensate che il passaggio alla nuova gestione è avvenuto per una cifra pari a 6,2 miliardi di euro, e l’operazione fu perfezionata il 2 di maggio del 2019.
In seguito, la Magneti Marelli si è fusa con Calsonic Kansei ed è diventata Marelli Holdings. Quest’ultima è oggi una multinazionale giapponese, con sede a Saitama, e si occupa sempre della produzione di componentistica per le vetture stradali. In questi giorni, il nome della Marelli è tornato alla ribalta per quanto accaduto nel nostro paese, dove ci sono ancora degli stabilimenti in funzione.
Infatti, quello di Crevalcore verrà presto chiuso, lasciando a casa tantissimi lavoratori nel centro di produzione situato in Emilia-Romagna. Questa azienda produce infatti tanti materiali da utilizzare sulle vetture con motore a combustione, ma il bisogno di costruire componentistica per le auto elettriche hanno portato il gruppo a questa decisione. I sindacati hanno infatti commentato questa chiusura parlando della prima, grave chiusura provocata dai veicoli ad emissioni zero.
Si tratta, senza ombra di dubbio, di una grande perdita per il nostro paese, con una grande realtà come la Magneti Marelli che è ormai ben diversa da come la conoscevamo. Tuttavia, va ricordato come ancora oggi sia un’azienda molto attiva nel motorsport, ed in F1 è fornitrice di soluzioni per la telemetria e connettività per tutti i team.
Inoltre, in Moto2 si occupa di fornire la parte elettronica, ma anche in Superbike e nel mondiale rally. La speranza è che si possa comunque pensare di tenere aperti gli altri impianti del nostro paese, perché una grande azienda come questa, almeno in parte, deve continuare ad essere legata al nostro paese.