Le auto di Formula 1 sono, estremamente, complesse ma proveremo a raccontarvi tutti i segreti principali con termini semplici ed intuitivi.
Se aspettate la domenica per mettervi davanti alla TV ad osservare le azioni in pista dei cavalieri del rischio, questo articolo fa al caso vostro. Siete affascinati dall’idea di comprendere i dettagli tecnici che si nascondono dietro le imprese dei ferraristi o del campione del mondo Marx Verstappen? Analizziamo nel dettaglio il funzionamento di una wing car.
Nel 2022 c’è stata una rivoluzione regolamentare che ha, totalmente, sconvolto gli equilibri del circus. Dopo 8 lunghe stagioni dominate dalla Mercedes nella graduatoria costruttori, si è deciso per uno stravolgimento nel tentativo di migliorare uno spettacolo che si era fatto sin troppo scontato, ad eccezione dell’entusiasmante testa a testa tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. Le attuali vetture di F1 sono una reinterpretazione moderna delle auto ad effetto suolo che erano state accantonate nel 1982 per motivi di sicurezza.
Ben 40 anni dopo sono tornate in pista per stupire con un telaio che nasconde nel fondo il suo punto di forza. L’aerodinamica è stata semplificata rispetto al passato per avere più battaglie tra i piloti. Il DRS, ovvero, l’ala posteriore mobile è rimasto un elemento decisivo nelle manovre di sorpasso. Le wing car sono dei caccia terra – terra, spinte al suolo da una aerodinamica estrema che in gergo si chiama downforce. La vettura è spinta al suolo come una ventosa, grazie alle ali e al fondo, contribuendo ad accrescere l’aderenza.
L’effetto suolo si sostanzia in una bassa pressione al di sotto della monoposto, creando uno straordinario schiacciamento verso il basso. Per un raffreddamento costante della wing car l’aria pulita entra nelle pance laterali e attraversa l’auto, uscendo sotto l’ala posteriore. Altro elemento essenziale delle monoposto è quello sospensivo. Può caratterizzarsi per una barra spinge (push-rod) o una barra che tira (pull-rod), a seconda della sua posizione ed inclinazione.
Le molle e gli ammortizzatori sono realizzate, direttamente, nel telaio, per ridurre il peso e la resistenza aerodinamica e sono collegati alle barre di torsione. Il sistema frenante è molto complesso ed è formato su un cilindro principale e un serbatoio per controllare e immagazzinare il fluido idraulico.
Le vetture possono decelerare con un battito di ciglia. Le auto di F1 hanno sotto il cofano dei motori ibridi di circa 1000 CV. I motori termici sono a 6 sei cilindri a V, mentre un tempo risuonava la sinfonia dei V8, dei V10 e dei V12.
Il sound delle monoposto attuale non è, particolarmente, segnante. La parte elettrica (sempre più centrale dal 2026) ha svolto un ruolo di primo piano dal 2013 in avanti. La complessità motoristica dovrebbe essere, parzialmente, normalizzata tra due anni.
L’elettronica delle monoposto di Formula 1 rimarrà, invece, un fattore. Basti pensare al volante che è diventato un vero e proprio computer con decine di tasti ed un display che in tempo reale trasferisce tutte le info al pilota.
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