F1, malcontento in casa Red Bull: Perez esplode contro la dirigenza

Sergio Perez è stato etichettato in malo modo da uno dei personaggi di spicco del team anglo austriaco. La replica del messicano non si è fatta attendere.

Nel 2023 il nativo di Guadalajara è stato messo sotto torchio dai vertici della casa di Milton Keynes. Pungolato a più riprese dal consigliere della RB, Helmut Marko, l’ex pilota della Racing Point ha subito non poche pressioni in un’annata che sarebbe dovuta essere di mera celebrazione. In pista non c’è stata competizione con le altre squadre.

La replica di Sergio Perez
Sergio Perez (Ansa) tuttomotoriweb.it

Perez ha preso paga dal suo teammate olandese, ma al momento, potrebbe accadere anche al restante 90% della griglia. Nessuno potrebbe tenere il ritmo del numero 1 in un team, totalmente, costruito intorno alla sua figura. Max Verstappen è troppo più forte e concentrato e, salvo qualche sporadico episodio, raramente lascia qualcosa agli avversari, figurarsi al compagno di squadra.

Perez non si è espresso con la medesima costanza del passato, ma è pur sempre secondo in graduatoria mondiale. Sarebbe per lui il miglior risultato in carriera. La Red Bull Racing ha festeggiato il titolo a Suzuka con 6 GP d’anticipo rispetto alla conclusione del Mondiale. Nessuno ci era mai riuscito e il merito è anche del pilota di Guadalajara. Pian piano Checo ha trovato una sua dimensione, non facendo più assurdi proclami di titolo.

La Red Bull Racing ha sempre puntato su un numero 1 e un numero 2. Max si è meritato un ruolo centralissimo nella squadra più forte del circus. Secondo il consigliere della Red Bull, Helmut Marko, il problema sarebbe di carattere territoriale. Checo è sudamericano ed è per questo che la sua testa non è concentrata come quella di Max Verstappen o Sebastian Vettel, tuttavia le corse sono il suo forte e aveva un ottimo ritmo“, ha affermato in un’intervista per Sport & Talk su Servus TV.

La replica di Sergio Perez

A quanto pare Marko voleva dire che un messicano ha una mentalità diversa da un tedesco o da un olandese. Inoltre, secondo lo stesso Checo, il consigliere della Red Bull Racing gli ha chiesto scusa. “Ho avuto un’ottima conversazione con lui e si è scusato per i suoi commenti“, ha spiegato il pilota di Guadalajara. Il problema è che l’offesa è rimasta e davanti alla TV, incalzato dai giornalisti, il fido destriero di Max ha provato a minimizzare la questione.

F1, malcontento in casa Red Bull
Sergio Perez (Ansa) tuttomotoriweb.it

In un evento presso il campus Ford in Messico, Sergio ha riparlato delle critiche ricevute in questa stagione dai suoi capi. “Se succede qualcosa del genere alla Red Bull, hai subito trecento canali mediatici sul tetto che ti dicono che devi andare via“, si è lamentato il messicano come riportato su MARCA. Dovrebbe rimanere nel 2024, salvo clamorosi licenziamenti, ma per lui non tira una buona aria.

Questo genere di cose accade spesso in Formula 1 ed è così che funziona in una squadra. Inoltre, ho la sensazione che anche essere messicano abbia molta influenza“, ha aggiunto uno stizzito Perez. Difatti, senza troppi giri di parole, ha parlato di una forma di razzismo nel team di Milton Keynes.

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